Tibaldi: «1.560 telecamere in città? È solo propaganda»

Le telecamere identificano gli autori dell’abbandono di rifiuti

POLEMICA Città più sicura o città trasformata in un enorme Grande fratello? Non ha dubbi il centrosinistra cittadino, con Uniti per Alba che attacca fermamente l’idea dell’assessore alla Polizia municipale Marco Marcarino di installare 1.560 telecamere in ogni angolo della città. Portavoce del gruppo di opposizione il consigliere Claudio Tibaldi: «Innanzitutto vorrei ricordare all’Amministrazione che rimangono da installare i sette varchi agli ingressi cittadini deliberati dalla precedente Giunta e ancora fermi al palo. Si tratta di un progetto che metteva sul tavolo 238mila euro per l’installazione di telecamere per la sicurezza pubblica con un cofinanziamento di 95mila euro da parte del Ministero dell’interno e di 143mila euro a carico del Comune. A distanza di otto mesi dall’insediamento dell’Amministrazione Bo ancora nulla si muove, mi chiedo come si possa pensare di installarne 1.560 con questo piglio».

Tibaldi aggiunge: «Rimane anche da fare lo spostamento del centro della sala di controllo al piano terra del Municipio. Per questi motivi quelli di Marcarino ci sembrano solamente proclami per dipingere la città di Alba come se fosse il Bronx del Piemonte e non una delle città più sicure della regione». Il consigliere Pd affonda: «1.560 punti di controllo, ognuno con due occhi elettronici, significa avere una telecamera ogni dieci cittadini, se non è il Grande fratello questo. Per rendere adeguato questo “servizio” occorrerebbe predisporre l’intero palazzo mostre e congressi con centinaia di schermi e decine di addetti che monitorino in tempo reale le telecamere. Marcarino ha parlato di smart city, ma non basta mettere due telecamere ogni palo della luce per rendere smart la città, servirebbe molto di più e d’altro».

Tibaldi conclude: «Alba è una città sicura dove è giusto lavorare perché i cittadini si sentano tranquilli, ma questo non passa da una selva di occhi elettronici. Alba è un gioiello che tutto il mondo apprezza, ma basta poco per rovinarne l’immagine».

m.p.

Banner Gazzetta d'Alba