Una persona positiva al coronavirus a Sommariva Perno: la conferma arriva dal sindaco

Coronavirus: a Casale Monferrato tenda davanti all'ospedale per screening dei casi sospetti 4
Immagine d'archivio

SOMMARIVA PERNO È da questa mattina che, a Sommariva Perno, si è diffusa la notizia di un caso positivo al coronavirus. Lo conferma il sindaco Walter Cornero: «Sono stato contattato direttamente dall’interessato, di cui in questo momento è fondamentale tutelare la privacy. Si trova in isolamento domiciliare da ancora prima di aver avuto la conferma del test e quindi i contatti che ha avuto dovrebbero essere molto limitati.  In via ufficiosa, ho avvertito alcuni concittadini».

«I sindaci dovrebbero essere coinvolti fin  dai primi istanti per gestire la situazione»

Cornero mette in luce il meccanismo di comunicazione di fronte all’emergenza e la difficoltà dei sindaci nell’affrontare l’emergenza: «Ormai la notizia si è diffusa in paese e trovo grave che l’Asl non mi abbia ancora fornito notizie ufficiali, se non che si sta ricostruendo la catena di contagio. Come prevede il protocollo ministeriale, come sindaco dovrei aprire il Centro operativo comunale di protezione civile, ma solo dopo aver avuto informazioni dalle autorità sanitarie. Trovo che i sindaci, proprio per  gestire la situazione, dovrebbero essere coinvolti fin dai primi istanti».

Il direttore generale dell’Asl: «Ogni caso scoperto di coronavirus ci rende coscienti dell’importanza della prevenzione»

Sul caso di coronavirus registrato nella giornata di oggi, mercoledì 11 marzo, a Sommariva Perno, il direttore generale dell’Asl Cn2 Massimo Veglio commenta: «L’Asl sta lavorando per ricostruire i contatti stretti avuti dalla persona in questione nei giorni precedenti al manifestarsi dei sintomi. Saranno quindi i nostri uffici a contattare direttamente i soggetti in questione, come è avvenuto per tutti gli altri casi, secondo i protocolli nazionali».

Veglio ribadisce il concetto della prevenzione e del rispetto delle norme di comportamento: «La scoperta di un caso di positività non deve generare panico, ma deve rendere tutta la comunità cosciente che l’epidemia è reale e dobbiamo attenerci alle disposizioni ministeriali: restare in casa, se non per urgenze indifferibili. Continuo a vedere ad Alba e sul territorio  anziani seduti sulle panchine, uno vicino all’altro, o nei bar a giocare a carte: oltre a essere comportamenti contro la legge, sono altamente pericolosi, per se stessi e per gli altri. Il mio appello, dunque, è di cambiare per qualche settimana le nostre abitudini: non abbiamo altra scelta».

f.p.

Banner Gazzetta d'Alba