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Intervista a Carlo Bo: “I soldi dell’avanzo per rilanciare l’economia cittadina e aiutare i più deboli”

Il sindaco Carlo Bo spiega le strategie per fare fronte alla crisi e annuncia aiuti economici a negozi, bar e settore turistico

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L’INTERVISTA  Il Comune di Alba approverà entro la fine di aprile un bilancio consuntivo con un avanzo che supererà i sei milioni di euro. Soldi la cui destinazione sarà rivista, inevitabilmente, per gli effetti dell’emergenza coronavirus: «Ma non fermeremo i cantieri», assicura il sindaco Carlo Bo, che annuncia misure per aiutare tutti gli albesi in difficoltà, per i negozi e i bar, per gli anziani e la cultura. Il primo cittadino risponde alle domande di Gazzetta, tra mercati riaperti e poi cancellati e scadenze delle tasse locali che per ora non saranno riviste.

Sindaco, a che punto siete con il bilancio?

«Stiamo vedendo gli ultimi dettagli, approveremo il consuntivo entro la fine di aprile nella seduta consiliare in videoconferenza».

Si dice che l’avanzo possa superare i sei milioni di euro, un bel tesoretto per affrontare l’emergenza?

«Per capire come andremo a impegnare queste ingenti risorse, dovremo aspettare i provvedimenti di Governo e Regione, in modo da andare a intervenire a favore delle persone bisognose che saranno state meno aiutate. Quello che posso dire è che da un lato i soldi saranno spesi per l’emergenza, ma non dimenticheremo il lavoro, perché finita l’emergenza le imprese avranno bisogno di lavorare e noi dovremo far partire i cantieri».

Da dove inizierete?

«Siamo già partiti con due provvedimenti molto importanti. In primis abbiamo firmato un accordo con Banca d’Alba per delineare misure di sostegno subito efficaci. Due le linee guida previste da Banca d’Alba: sospensione dei pagamenti dei mutui e anticipo della cassa integrazione per le famiglie, mentre per le attività imprenditoriali nuova liquidità, moratoria dei finanziamenti e proroga delle scadenze (si veda anche l’articolo a pag. 16, ndr). Banca d’Alba si è impegnata a erogare un contributo di 100mila euro a favore del consorzio socioassistenziale Alba, Langhe e Roero».

Il secondo?

«È notizia di questi giorni ed è un accordo con la stessa Banca d’Alba e l’Aca. Con questa misura sarà possibile, per le imprese associate all’Aca, ottenere un finanziamento a tasso agevolato di importo massimo di 60mila euro su base quinquennale. Per i primi nove mesi non si pagano rate, per i due anni successivi il tasso è pari a zero, per salire poi allo 0,9 per cento per il restante periodo. Il costo delle pratiche, 350 euro ognuna, sarà coperto dall’Aca. Sono convinto che questo provvedimento potrà aiutare molti negozi, bar e ristoranti; stiamo lavorando per estenderlo anche alle imprese non iscritte all’Aca, a Confartigianato e Confagricoltura».

Quali altre strade tenterete per reperire risorse?

«Siamo sicuri che la fondazione Crc continuerà a erogare contributi importanti, contiamo su aziende, istituti di credito e chiunque potrà dare una mano per far ripartire la nostra città a emergenza finita».

Ritiene che il Governo stia facendo abbastanza?

«L’unico vero contributo del Governo al momento è di 400 milioni di euro per tutta Italia, perché i 4,3 miliardi che andranno ai Comuni verranno solamente anticipati, ma erano già previsti. Aspettiamo ora manovre ben più incisive».

Il settore più colpito sarà quello del turismo?

«Il mondo del turismo è completamente fermo e lo rimarrà ancora per mesi. Ce la metteremo tutta per organizzare una ricca novantesima edizione della Fiera internazionale del tartufo, ma siamo consapevoli che difficilmente sarà possibile replicare i numeri degli scorsi anni. Il turismo sarà una delle prime voci a cui destineremo parte del nostro avanzo di amministrazione».

Come saranno gestiti i buoni spesa?

«Il Comune di Alba riceverà 167mila euro che saranno messi a disposizione delle famiglie più bisognose, stiamo siglando accordi con supermercati e negozi di alimentari. Abbiamo pensato anche a un’ulteriore iniziativa: andremo ad acquistare le derrate alimentari vicine alla scadenza che giacciono nei magazzini di ristoranti e bar. Questi prodotti saranno destinati a favore dell’Emporio della solidarietà. Sarà un piccolo aiuto agli esercenti, ma permetterà di non sprecare grandi quantità di cibo».

Un altro tema molto caldo è quello degli affitti.

«In questo caso il Comune può fare poco. Il mio invito ai padroni di casa è a usare il buon senso e a cercare di andare incontro a chi in questo momento si trova in difficoltà a pagare».

Sindaco, data l’emergenza Covid-19, metterete in un angolo le opere pubbliche?

«No, perché le opere pubbliche portano lavoro. Andremo avanti con piazza Michele Ferrero, con la bretella che unirà il ponte Albertino al Mogliasso, con i 500mila euro di asfalti previsti nel 2020. Nonostante le difficoltà del periodo, non si è fermato il dialogo con Roma per sbloccare i fondi Crosetto e realizzare il terzo ponte sul Tanaro».

L’opposizione le ha scritto chiedendole di posticipare le scadenze delle imposte comunali, ci sta pensando?

«Non ci sono scadenze imminenti. L’opposizione ha gestito le finanze di questo Comune fino a pochi mesi or sono e sa bene che non è possibile cancellare con un colpo di spugna le imposte comunali. Alba introita ogni anno 13 milioni di euro tra Imu e Tari, se venissero a mancare queste due entrate il Comune andrebbe in dissesto. La prima scadenza sarà per l’Imu il 16 giugno, la Tari il 31 luglio, quindi non sono scadenze imminenti. Valuteremo le esigenze e andremo incontro a chi sarà seriamente nelle condizioni di non poter pagare».

Tra le proposte dell’opposizione, anche l’appello a riaprire i mercati alimentari. Subito lei ha disposto la riapertura dall’8 aprile per poi ritornare sui propri passi, perché?

«Sia quando ho emanato l’ordinanza di sospensione dei mercati sia ora mi sono confrontato con prefetto, questore e Asl. Incontrando la disponibilità della Polizia municipale a presidiare il mercato, ho inizialmente pensato a un’autorizzazione dall’8 aprile, ma ho verificato personalmente l’impossibilità di garantire adeguate condizioni di sicurezza, anche alla luce del fatto che sono ancora troppi gli albesi che circolano in città e non vorrei che per qualcuno andare al mercato diventasse l’occasione per fare una passeggiata di piacere».

Tra le richieste di Uniti per Alba anche un censimento delle imprese che stanno lavorando, cosa ne pensa?

«Ho detto fin da inizio emergenza che avrei sospeso tutte le aziende non alimentari, sanitarie o farmaceutiche. Se mi chiedono: “Sono troppe le aziende che lavorano in questo momento?”, rispondo di sì, ma il decreto ministeriale è chiaro e non può essere il sindaco a controllare. Quello che auspico è che gli imprenditori capiscano che con la salute non si scherza e possano fare tutto il possibile per non mettere a rischio la salute dei dipendenti».

Come si stanno comportando gli albesi?
«La grande maggioranza con senso civico, capendo l’importanza del contenimento. Non mancano gli irresponsabili che mettono a rischio la propria e l’altrui salute, per questo ho chiesto alla Polizia municipale di intensificare i controlli. Sento il peso come sindaco di chiedere questo sacrificio a persone che magari vivono in 4 in uno spazio di 50-70 metri quadrati, so che non è facile, ma bisogna tenere duro, se vogliamo uscirne».

Marcello Pasquero

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