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Il diario della peste a Buenos Aires consigliato dal Papa

Il diario della peste a Buenos Aires consigliato dal Papa

LIBRO «Ci farà bene leggere questo diario, che racconta giorno dopo giorno la “cuarentena” vissuta in una delle villas miseria, le baraccopoli dove opera un gruppo di sacerdoti a cui voglio tanto bene. Sono mossi da una fede genuina in Gesù Cristo e da un grande amore per questa povera gente che vive in casupole e baracche ai margini della società»: così inizia la prefazione scritta da papa Francesco per il libro in formato solo e-book di Alver Metalli.

QUARANTENA
Alver Metalli
edizioni San Paolo e-book
6,99 euro

È un giornalista italo-argentino che sei anni fa ha lasciato la sua bella casa in un quartiere residenziale di Buenos Aires per andare a vivere in una baracca nella Carcova, una delle quattro maggiori favelas della città.Il diario della peste a Buenos Aires consigliato dal Papa 1

Dopo aver ascoltato la testimonianza di padre Pepe, uno dei tanti sacerdoti che consumano la loro vita tra gli ultimi, Alver ha pensato utile, per realizzare la sua vocazione cristiana, scrivere un libro-diario che raccontasse, attraverso la sua testimonianza diretta, la vita durante la quarantena nell’Argentina più povera. Il libro non descrive solo le storie drammatiche di tante donne e uomini della villa, fra droga, violenza e miseria, ma ci presenta anche l’umanità bella di tanta gente che attorno alla parrocchia si impegna tutti i giorni per aiutare chi è bisognoso.

I volontari preparano il cibo per più di duemila persone, che ogni giorno distribuiscono a quanti, a causa del lockdown, hanno perso il lavoro come badanti, muratori, donne di servizio nelle case dei ricchi, ma anche semplici cartoneros, tutti lavori con i quali si sopravvive appena, ma un solo giorno senza lavoro porta alla fame, e può essere facilmente immaginabile cosa avviene dopo quaranta giorni di chiusura: una situazione drammatica, esasperata. L’epidemia galoppa in modo rapido, l’assistenza sanitaria è pressoché nulla, il distanziamento sociale in questi quartieri è quasi impossibile, la densità umana è altissima, ma alla fine è come vivere in un’unica famiglia, dove la coralità è importante per superare le difficoltà e aiutarsi fraternamente. Oltre alla mensa comune ci sono altre opere di carità presenti nella villa, c’è un ricovero per alcolizzati, uno per i tossicodipendenti e uno dove ospitare gli anziani più vulnerabili che non possono stare in famiglia a causa dell’epidemia.

È proprio al sostentamento di questa casa per gli anziani che l’autore dell’e-book ha deciso di destinare gli introiti della pubblicazione. Un motivo in più per leggere e diffondere il diario che ci mostra il volto avvincente e concreto di una Chiesa povera e per i poveri.

c.w.

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