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La posizione dell’Osservatorio per il paesaggio sull’Asti-Cuneo: la farsa continua

Giovanni Monchiero torna a interrogare il ministro Delrio sull'Asti-Cuneo
Oggi a Cherasco l’autostrada finisce… in un campo.

ALBA L’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero interviene sulla vicenda dell’autostrada con una nota dal titolo At-Cn, la farsa continua  che riportiamo qui di seguito.

At-Cn, la farsa continua

Continuate a riempirci la testa di sciocchezze pensando che il coronavirus ci abbia storditi, approfittate del lockdown perché la società civile non può scendere in piazza a dimostrarvi tutta la sua rabbia.

Titoli entusiastici e zero giornalismo d’inchiesta che dica la verità: qui siamo!

Se è obiettivo condiviso ripartire con i lavori, le domande che interessano maggiormente le popolazioni servite sono queste:

  • Fra quanti anni avremo l’autostrada finita?
  • Ci assicurate che il casello di Roddi verrà evitato e si farà la superstrada evitando di introdurre la “gabella dei malati”?
  • Ci assicurate che la discarica non verrà costruita?
  • Quando e quali opere complementari costruirete per decongestionare il traffico pazzesco che si genererà con l’ospedale di Verduno?

Nessuno ha speso una parola su questi punti chiave: solo propaganda!

Esaminando cosa parrebbe cambiato con la nuova delibera Cipe del 14 maggio 2020, rispetto alla precedente del 1° agosto 2019, ecco che cosa emerge:

  • Sostenibilità economica della A33 (At-Cn): nulla di nuovo, si continua ad applicare il principio del “cross financing” con la A4 (To-Mi), entrambe controllate da Gavio.
  • Durata delle concessioni: la A33 dal 2031 viene portata al 2033, per la A4 viene confermato il 2026.
  • Valore di subentro: vengono confermati per l’A4 gli 888 milioni di euro e per l’A33 i 345 milioni di euro.
  • Gara unica a scadenza per A4 e A33: opzione cancellata.
  • Autorizzazione Unione europea: il Cipe scopre solo ora che con il principio del “self assessment” (l’autovalutazione) può dare il via libera al completamento dell’autostrada Cuneo-Asti, senza dover attendere ulteriori pareri positivi da parte della Commissione europea su concorrenza e aiuti di Stato.
  • Costi a carico di Gavio: vengono confermati 350 milioni di euro per il completamento dei 9 km e altri 350 milioni per le opere complementari. Per quest’ultime l’accordo Delrio ne prevedeva la realizzazione mentre quello di Toninelli non le menzionava. Non viene precisato quali opere verranno costruite.

Come potete rilevare non è cambiato quasi nulla rispetto alla delibera Cipe di un anno fa, hanno scoperto come aggirare l’autorizzazione Ue. La pandemia aiuta anche in questo, e abbiamo perso un altro anno.

È noto che c’è da realizzare il lotto 2.6, lungo 9 km, che è diviso in due parti:

  • il tronco A, quello tra Verduno e il moncone di Cherasco, che deve essere completamente riprogettato a seguito della eliminazione della galleria di Verduno, prevista dal precedente progetto. Il nuovo tracciato a mezza collina, di circa 5 km, sarà in parte in rilevato piano (60%) e in parte in viadotto (40%). Il progetto definitivo dovrà essere sottoposto alla valutazione di impatto ambientale e qualora superata, va approvato in sede di Conferenza dei servizi al Ministero infrastrutture e trasporti);
  • il tronco B è quello tra Verduno e Roddi, con casello autostradale e discarica previsti nel territorio di Roddi. Per quest’ultimo tratto di 4 km c’è un progetto approvato, quello che prevede la discarica e il casello, ma questa non è più necessaria a seguito dell’eliminazione del tunnel  e il casello dovrebbe essere eliminato, evitando di introdurre la «gabella dei malati». La proposta dell’Osservatorio prevede di realizzare una superstrada A33 (lotti 2.5 e 2.6 diviso in tronchi A e B) come arteria fondamentale del territorio a servizio gratuito degli utenti dell’ospedale, provenienti dall’area che gravita sullo svincolo di Castagnito (Roero Est e Langhe basse-Belbo), dall’area di Alba e del Roero centro (Canale, Montà, ecc.), dall’area di Bra con i comuni vicini, dall’area di Cherasco e quella servita dalla fondovalle Tanaro (Narzole, Monchiero, ecc.): una strada senza pedaggio da Baraccone a oltre Cherasco con Alba e Bra comprese, con la provinciale 7 disponibile come supporto.

Risulta quindi evidente che anche questo tratto va parzialmente riprogettato.

L’osservatorio a nome di tutta la società civile vuole risposte: basta propaganda!

Sì alla superstrada, sì al minor impatto ambientale.
Sì alla realizzazione di tutte le opere complementari.
No al casello, no alla discarica.

Alba,  15 maggio 2020

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