Piccoli Comuni: definiti i primi criteri per assegnare i 160 milioni del fondo nazionale

Piccoli Comuni: definiti i primi criteri per assegnare i 160 milioni del fondo nazionale 1
Il coordinatore dei piccoli Comuni di Anci Piemonte Gianluca Forno.

ENTI LOCALI «Finalmente a tre anni dall’approvazione da parte del Parlamento della legge 158 sui piccoli Comuni è arrivato un primo decreto ministeriale con i parametri per l’assegnazione del fondo nazionale per i quali sono già stati stanziati 160 milioni di euro. Si tratta davvero di un passo importante, che chiedevamo da tempo. Ora si tratta di proseguire velocemente su questa strada», questo il commento del vicepresidente dell’Anci Piemonte, Michele Pianetta sullo schema del decreto che per la prima volta fissa le tipologie di piccoli Comuni che possono beneficiare di finanziamenti.

Spiega ancora Gianluca Forno, coordinatore dei piccoli Comuni e delle Unioni di Comuni di Anci Piemonte. «Nella bozza sono stati specificati meglio i criteri e le percentuali secondo i quali i piccoli Comuni rientreranno o no tra i destinatari del fondo. Ci sono dodici tipologie, si va dall’arretratezza economica, all’individuazione di aree caratterizzate da fenomeni di dissesto idrogeologico o da una diminuzione della popolazione. Lo schema è stato presentato alle Camere e l’iter sta andando avanti: un successivo decreto stilerà l’elenco dei beneficiari». L’esame del decreto ministeriale è iniziato questa settimana alla commissione Ambiente del Senato per poi passare alla commissione Ambiente della Camera, dove la discussione è stata aggiornata.

Il centro del dibattito ruota attorno all’articolo 3 della legge 158, che prevede appunto l’istituzione di un fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni destinato al finanziamento «Di investimenti diretti alla tutela dell’ambiente e dei beni culturali, alla mitigazione del rischio idrogeologico, alla salvaguardia e alla riqualificazione urbana dei centri storici, alla messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e degli istituti scolastici nonché alla promozione dello sviluppo economico e sociale e all’insediamento di nuove attività produttive». Anche l’Uncem ha manifestato la sua soddisfazione per «una ripartenza su un tema importante sul quale ci siamo spesi molto».

Daniele Vaira

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