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Carlo Bo: 365 giorni da sindaco e un’allerta Covid-19

Ha compiuto un’impresa che nel 2019 pareva ardua: sindaco per il centrodestra al primo turno con il 51 per cento dei voti

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L’INTERVISTA  Il 26 maggio 2019 Carlo Bo diventava sindaco di Alba al primo turno con il 51 per cento dei suffragi, riportando il centrodestra alla guida della città. 365 giorni e un’emergenza coronavirus dopo, abbiamo chiesto al primo cittadino di raccontarci un anno.

Carlo Bo: 365 giorni da sindaco e un’allerta Covid-19

Qual è il suo personale bilancio di questo primo anno da sindaco, Bo?

«Sono orgoglioso di rappresentare una città come Alba e soddisfatto del lavoro fatto finora con la Giunta, la mia squadra e tutto il Consiglio comunale. È stato un anno intenso, pieno di lavoro, emozioni, persone e anche un’emergenza che non ci saremmo mai aspettati di dover affrontare e, come sono sicuro che sarà, superare».

Che cosa l’ha più stupita del ruolo di sindaco, che magari non si aspettava?

«La grande vivacità degli albesi, la loro voglia di fare e partecipare alla vita della città anche nei momenti difficili come questa emergenza. Ho apprezzato il loro essere rispettosi, responsabili. È questo che ha permesso al coronavirus di non diffondersi nel nostro comune. Mi hanno anche favorevolmente stupito le tante richieste arrivate da imprenditori non locali che vorrebbero ricollocare le loro aziende nella nostra città. Un segno di quanto è attrattivo il nostro territorio non solo a livello turistico».

Qual è la cosa di cui va più orgoglioso di questo anno?

«Uno dei momenti più emozionanti che porterò sempre nel cuore è la consegna del Tartufo dell’anno a Liliana Segre. Mi ha commosso incontrarla, poterla sentir raccontare la sua storia ed esortare i nostri ragazzi “a ricordare, per non dimenticare”. Ma sarebbero davvero tanti gli episodi da menzionare, il primo Consiglio comunale, ma pure i gesti più semplici come i tanti messaggi d’incoraggiamento, o anche solo una pacca sulla spalla in un momento più faticoso, che spronano a fare meglio».

Quanto il Covid-19 condizionerà il suo mandato?

«Tre mesi su dodici in emergenza non sono pochi, ma sono convinto che la città riuscirà a risollevarsi. Nel prossimo Consiglio comunale, con la variazione di bilancio, impegneremo circa 2,7 milioni di euro dell’avanzo di amministrazione per la ripresa. Siamo in attesa della formalizzazione degli interventi di Stato e Regione per mettere in campo iniziative mirate a sostegno di famiglie, imprese, scuole. Il Covid-19 ci ha costretto a qualche rinvio di grandi eventi, importantissimi per la città, come il Giro d’Italia, che si terrà probabilmente in autunno, e le iniziative relative ad Alba capitale della cultura d’impresa, che potrebbero slittare al 2021».

L’opposizione più volte ha accusato l’Amministrazione di essere ferma. Come risponde loro?

«La minoranza fa il suo mestiere, come abbiamo fatto noi nei dieci anni precedenti. L’importante è che sia sempre costruttiva e non pretestuosa. Fermi? Non direi proprio. È stato un anno pieno, dall’edizione della Fiera del tartufo con il suo impressionante afflusso di turisti e gli eventi delle Notti della Natività con il concerto dei Boomdabash, fino a questi mesi difficili in cui si è continuato a lavorare. Penso ai 12 milioni di euro dei fondi Crosetto recuperati – e che rischiavamo di perdere –da destinare al terzo ponte sul Tanaro, un’opera fondamentale per risolvere la viabilità albese. Una notizia arrivata insieme ad altre due attese da decenni: il riavvio dell’iter dell’autostrada Asti-Cuneo e l’entrata in funzione dell’ospedale unico di Verduno. Abbiamo completato la ricognizione sul patrimonio immobiliare comunale per poterlo valorizzare, lavoro mai fatto prima, proseguito la digitalizzazione delle pratiche edilizie e siamo andati avanti con gli investimenti per le opere pubbliche».

È vero come dice la minoranza, che la maggioranza non è coesa e che le dimissioni di Mutti, ma anche la nascita del gruppo consiliare Alba liberale siano segnali di una possibile divisione, sindaco Bo?

«Più che di divisioni, parlerei di tanti punti di vista, opinioni, caratteri, confronti. Dopo dieci anni di opposizione, la voglia di fare è davvero tanta e ognuno tiene a dare il suo contributo. Intorno a me ho persone motivate, che si stanno rimboccando le maniche per la loro comunità. Direi che è un ottimo punto di partenza per una squadra amministrativa».

Se pensa ai prossimi 12 mesi quali obiettivi vorrebbe raggiungere con Alba?

«Fra un anno sono convinto che Alba sarà già ritornata più forte di prima, pronta ad accogliere la stagione turistica, al lavoro per la nuova edizione della Fiera internazionale del tartufo e con tanti progetti realizzati e da realizzare, come la riconversione dell’ospedale San Lazzaro per non dequalificare l’area, l’apertura della Casa della salute, la realizzazione del nuovo Museo del tartufo».

Marcello Pasquero

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