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Il Consiglio dei ragazzi di Bra si prepara alle elezioni programmate a ottobre

Il Consiglio dei ragazzi si prepara alle elezioni programmate a ottobre

BRA Fa parte del Consiglio comunale degli adulti, ma coordina anche quello dei ragazzi di Bra. Francesco Testa, radiologo dell’Asl Cn2, segue con passione i giovani consiglieri che nei giorni scorsi hanno tenuto la loro ultima riunione, rigorosamente on-line.

Come è riuscito a trasmettere la sua passione per l’amministrazione della città a questi giovani?

«Mi sono insediato come consigliere adulto incaricato in un’assemblea già a metà mandato (il Consiglio comunale dei ragazzi, Ccr, si rinnova ogni due anni), ereditando uno splendido lavoro avviato nell’anno precedente dal maestro Nino Cornaglia. Ho cercato di ascoltare molto le idee dei ragazzi e di fare leva su di loro strizzando l’occhio, in tempi ancora non sospetti, alle nuove tecnologie. È un gruppo molto reattivo e motivato, con cui è stato facile avviare i lavori».

Qual è lo spirito che anima i giovani consiglieri?

«Si sentono responsabili del mandato ricevuto dai loro compagni e sanno di essere loro portavoce. Sanno che l’Amministrazione comunale “adulta” deve, per statuto, tenere conto delle deliberazioni del Ccr, che ha la dignità di organo consultivo. Per questo, nell’ultima seduta, abbiamo voluto orientare l’ordine del giorno all’estrema attualità, chiedendo loro di esprimersi su sogni e aspettative per il “nuovo” settembre che li attende dopo le sospirate vacanze».

Il tema della ripresa della scuola in presenza è molto sentito: quali proposte fanno i giovani?

«Di ore al computer i più piccoli non ne vogliono più sapere. Più che una didattica a distanza, riconosciamolo, è stata una didattica di emergenza. La vera scuola è finita a febbraio, lo dicono anche loro. È ora di trovare il modo di incontrarsi di nuovo nelle classi e nei cortili. Un po’ più possibilisti sono i ragazzi della scuola secondaria: nel disagio, qualcuno riconosce di aver imparato a gestire la propria vita digitale. Molto interessante, ma anche per loro è tempo di tornare all’aula».

Il Ccr deve fare i “compiti delle vacanze”?

«A ottobre, se tutto riprenderà i suoi ritmi, ci saranno le nuove elezioni. Ho dato mandato ai ragazzi di farsi promotori di questo evento, di raccontare ai loro amici l’esperienza vissuta, di pensare fin d’ora a una campagna elettorale se vorranno di nuovo essere eletti. Il Ccr non è un diversivo o una frivolezza amministrativa, ma nasce come palestra di società. I semi dei cittadini di domani germogliano nei cuori dei bambini di oggi. Lo dimostra lo slogan coniato da loro e da cui ripartiremo con la nuova assemblea: “Prima regola per la nostra città ideale? Sii sempre il buon esempio per il tuo vicino”».

v.m.

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