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Raggiunto il compromesso in Consiglio regionale su gioco d’azzardo e caccia

Immagine d'archivio
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TORINO Dopo un lungo muro contro muro, con la mediazione del governatore Alberto Cirio il Consiglio regionale del Piemonte ha raggiunto un compromesso su caccia e gioco d’azzardo. L’intesa ha sbloccato i lavori dell’Aula, che, guidata dal presidente Stefano Allasia, si avvia all’approvazione del contestato provvedimento Omnibus la prossima settimana o al più tardi all’inizio della successiva.
L’accordo prevede lo stralcio completo della materia gioco, che verrà affrontata in altra sede, e alcuni passi indietro del centrodestra nel campo della caccia, a partire dall’eliminazione di otto specie cacciabili delle quindici che erano state aggiunte. Inoltre verrà dato il via libera a una sottocommissione in seno alla Commissione sanità che svolgerà una indagine sulla gestione dell’emergenza Covid-19 e sarà affidata alla presidenza di un esponente delle minoranze.

Come conseguenza, gli oltre 5.700 emendamenti presentati dalle opposizioni dovrebbero essere in buona parte ritirati, o ne verrà fatta una votazione rapida.
«Sono stati giorni complessi – ha detto Alberto Cirio dopo avere illustrato l’intesa – ma il risultato raggiunto è una vittoria complessiva della democrazia. A noi che governiamo spetta fare le scelte, ma vanno fatte nel rispetto delle posizioni di tutti. La politica bisticciata non serve, quella del confronto credo sia un principio fondante del buon governo».
«L’emendamento sul gioco d’azzardo è stato ritirato e la maggioranza ha presentato una nuova proposta di legge per sostituire quella in vigore», commenta il consigliere regionale del Pd Maurizio Marello. «Continueremo la battaglia fatta in queste settimane ma un primo risultato lo abbiamo ottenuto anche grazie ai tanti piemontesi che in questi giorni hanno manifestato il loro sdegno di fronte all’iniziativa del centro-destra».

«Gli emendamenti sulla liberalizzazione del gioco d’azzardo erano una vera sanatoria per furbetti», commentano dal gruppo consiliare del Movimento 5 stelle. «Cirio e la Lega avevano in mente di tramutare un collegato al bilancio in un calderone omnibus pieno delle peggiori intenzioni: fucili, slot machine e favori. Non glielo abbiamo permesso. Ora i provvedimenti più spinosi torneranno in Commissione e verranno discussi democraticamente nelle sedi opportune».

«Davanti a due settimane di ostruzionismo e a 5.700 emendamenti presentati qualcosa stia cambiando. Non può che essere una buona notizia ma è una retromarcia senza guardare indietro, e noi non ci fidiamo di chi guida senza attenzione» commenta Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi uguali verdi.«Non mi parlate di un buon compromesso o di metodo ritrovato. Che la Lega e soci ritirino gli emendamenti sulla sanatoria sui fuorilegge delle slot e dei centri scommesse, sulla possibilità di consulenze al direttore dell’Arpa, mi pare il minimo. Per quanto ci riguarda la maggioranza ha superato il limite e noi non garantiamo nessun arretramento».

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