Dogliani: il centro diurno per minorenni è entrato in attività

Dogliani: il centro diurno per minorenni è entrato in attività

DOGLIANI Ha aperto in maniera graduale e ridotta per rispettare tutti i protocolli legati al Covid-19, con la speranza di entrare a pieno regime a settembre: stiamo parlando del Centro diurno socio-riabilitativo (Cdsr) L’approdo, che doveva essere inaugurato a marzo a Dogliani e i cui programmi sono stati bloccati dall’emergenza sanitaria. Si tratta di una struttura semiresidenziale, situata nei locali al pianterreno dell’edificio della Sacra famiglia, che è stata pensata per aiutare i ragazzi dai 10 ai 18 anni, con disturbi comportamentali di ritiro sociale e di natura psichiatrica.

Spiega Gian Piero Porcheddu, direttore del consorzio Sinergie sociali di Alba, affidatario dei locali del Comune e tutor del progetto, la cui gestione è stata affidata alla Cos (Cooperativa operatori sociali): «Abbiamo aperto con un orario ridotto un paio di settimane fa. Attualmente seguiamo un paio di ragazzi. I protocolli sanitari sono molto stringenti, così come sono complesse le procedure di igienizzazione per garantire il trasporto, ma era importante iniziare e presidiare il territorio con un servizio che vuole prevenire e curare problematiche di emarginazione e di disadattamento». Continua Porcheddu: «Prima dell’emergenza potevamo ospitare 10 giovani, ora possiamo arrivare al massimo a 4-5. Stiamo cercando di integrare il progetto anche con l’assistenza da remoto. In contemporanea, con l’aiuto di enti e Amministrazioni comunali, lavoriamo per poter offrire un servizio diffuso a ragazzi residenti a Fossano, Saluzzo e Savigliano».

L’obiettivo del Centro, gradualmente e appena le condizioni lo permetteranno, sarà quello di offrire ai ragazzi un progetto di autonomia e di relazioni, garantire o essere di supporto alla frequentazione scolastica e favorire occasioni di socializzazione e integrazione nel tessuto sociale attraverso interventi messi in atto da un’équipe multidisciplinare specializzata. Aggiunge Porcheddu: «Grazie alla Regione Piemonte, alle Asl Cn1 e Cn2 e ai vari enti gestori, sta nascendo un modello cuneese nell’ambito della neuropsichiatria infantile. Dall’attività ambulatoriale fino ai progetti di riabilitazione si sta concretizzando un percorso virtuoso e capillare che è a fianco dei ragazzi in difficoltà. Speriamo di poter ampliare presto le nostre attività».

Conclude il direttore del consorzio Sinergie sociali: «Sarebbe bello poter inaugurare ufficialmente la struttura in autunno, anche attraverso l’organizzazione di quel convegno tra addetti ai lavori che era stato previsto e poi purtroppo cancellato. L’incontro rappresenterà, infatti, un momento di confronto indispensabile tra i servizi di neuropsichiatria infantile regionali e i consorzi socioassistenziali del territorio».

Daniele Vaira

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