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Il Governo impugna cinque articoli della legge regionale Riparti Piemonte

Palazzo Regione Piemonte

TORINO Il Riparti Piemonte resta al palo. Il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge regionale approvata il 29 maggio intitolata Interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l’emergenza da Covid19 che prevede interventi per circa 800 milioni da dedicare alla ripresa dopo la pandemia. Sono cinque gli articoli che trattano aiuti al turismo e al commercio ma anche semplificazione burocratica, tutela del paesaggio e procedure dell’edilizia finiti sotto la lente del Governo e che verranno ora esaminati dalla Corte costituzionale.

Nel comunicato del Governo si legge che «l’articolo 23, comma 2, in materia di interventi di sostegno finanziario viola l’articolo 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione in materia di tutela della concorrenza; l’articolo 52 in materia di autorizzazioni commerciali viola i principi di libera concorrenza di cui all’articolo 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione; l’articolo 61, in materia di semplificazione documentale, è lesivo dell’articolo 14 della legge n. 241 del 1990 e del principio di leale collaborazione, sancito dagli articoli 5 e 120 della Costituzione; l’articolo 62 in materia edilizia, viola le norme poste a base della tutela del paesaggio e, di conseguenza, gli articoli 9 e 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione; l’articolo 79 in materia edilizia viola l’articolo 117, terzo comma, della Costituzione, in materia di governo del territorio».

«Abbiamo sempre suggerito alla Regione di formulare provvedimenti in sinergia con l’azione del Governo, e non in contrapposizione: per lo meno per rendere più omogeneo e incisivo il piano di interventi a tutto beneficio di cittadini, lavoratori e imprese», spiega il segretario regionale del Partito democratico Paolo Furia. «Invece la Regione ha fatto di testa sua, incorrendo talvolta in grossolani errori giuridici e talaltra in proposte in contraddizione con un modello di sviluppo sostenibile e verde».

«Che il Riparti Piemonte fosse incostituzionale lo avevamo detto in tutti i modi»  è il commento di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi uguali verdi in Regione.  «Avevamo presentato numerosi emendamenti, molti dei quali interessavano proprio le parti che il Governo ha impugnato».

«Che il riparti bitume fosse un’idea sbagliata – conclude Grimaldi – lo abbiamo denunciato in ogni occasione ma il centro-destra in Regione ha voluto tirare dritto. Cirio, per rispondere alle pressioni di Lega e soci e alle loro lobby, ha fatto sbattere il Piemonte contro un muro».

 

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