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Giovani viticoltori di Montelupo crescono: c’è pure Francesca

Giovani viticoltori di Montelupo crescono: c’è pure Francesca

LA STORIA Nel Comune di Montelupo Albese alcuni giovani stanno allestendo una resistenza “verde” nel tempo della pandemia. Intuiscono l’urgenza della difesa naturale, della protezione di un ambiente in stato di emergenza. Ma anche il mandato emotivo di riconnessione con qualcosa d’antico. E lo fanno tornando alla terra.

Spiega Luciano Marengo, dirigente scolastico albese e vicesindaco di Montelupo: «Da oltre dieci anni l’Amministrazione comunale ha posto i giovani al centro dei propri programmi. Tra le diverse attività emerge il progetto promozionale Giovani in agricoltura, con l’allestimento di pannelli esplicativi, con stile simpatico e accattivante, da esporre per le vie del paese, già decorate con i murales sulle favole del lupo».

L’intento è quello di «sostenere e avvalorare il prezioso cammino intrapreso dal gruppo di giovani vitivinicoltori di Montelupo, cresciuto negli anni con iniziative promozionali importanti, come la camminata Da crota ’n crota, le degustazioni a Ca’ del lupo e al Vinitaly di Verona, gli appuntamenti a Vinum e le Feste del vino di Go wine». Conclude Marengo: «Il percorso di collaborazione così avviato, per certi versi controcorrente rispetto all’individualismo langarolo, ha portato a scelte rispettose dell’ambiente, delle persone che lavorano e dei consumatori, sotto il titolo The green experience. Si applica un’agricoltura verde e sostenibile, che prevede tra l’altro la totale eliminazione dei diserbanti chimici e una particolare cura nella scelta dei prodotti utilizzati per i trattamenti».

I giovani coinvolti sono Paolo Giachino, Damiano Marello, Francesca Sobrero, delle omonime aziende agricole, ed Eleonora Brangero, di cantina Oriolo. Infine, ci sono in campo Luca e Matteo Berchialla dell’Agrimacelleria. In questa pagina raccontiamo le storie di due di loro: proseguiremo nei numeri del giornale successivi alla chiusura estiva.

Francesca Sobrero ha 20 anni e lavora nell’azienda agricola di famiglia. Racconta: «A settembre inizierò il secondo anno di università alla facoltà di viticoltura ed enologia ad Alba; nel tempo libero aiuto i miei genitori nel lavoro quotidiano. Finiti gli studi mi piacerebbe mandare avanti l’azienda di famiglia promuovendo il Dolcetto, vino tipico della mia zona. Prima però vorrei fare esperienza altrove, possibilmente all’estero, in modo da imparare al meglio l’inglese».

Prosegue la giovane: «Fin da piccola ho sempre avuto un ottimo rapporto con la natura, amavo giocare nelle vigne e nelle nocciole con mio fratello. Quando, a settembre dell’anno scorso, ho dovuto trasferirmi per un periodo a Grugliasco per l’università, è stata dura. Non ero abituata alla città».

Sulle necessità del momento, racconta Francesca: «Uno dei problemi più urgenti da affrontare in agricoltura è trovare una soluzione alla flavescenza dorata, che continua a colpire i nostri vigneti anche oggi».

Maria Delfino

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