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I giovani schiacciati dall’ennesima crisi economica: lavoro giù del 49%

Due ricercatori dell’Ires illustrano un report aggiornato che indaga il mondo del lavoro piemontese. Alcune categorie più in difficoltà

I giovani schiacciati dall’ennesima crisi economica: lavoro giù del 49%

OCCUPAZIONE Parliamo con Simone Landini, ricercatore di Ires Piemonte. L’istituto di ricerca il 25 luglio ha pubblicato un report aggiornato che indaga il mondo del lavoro piemontese, il suo andamento prima e dopo il lockdown e durante un’estate caratterizzata da elevata incertezza. A partire dal 2008, le crisi economiche che attraversano il Paese continuano a colpire con maggiore drammaticità le categorie più vulnerabili, ad esempio quella giovanile.

I giovani schiacciati dall’ennesima crisi economica: lavoro giù del 49% 1Landini, cosa emerge dalla ricerca Ires?

«Nei mesi scorsi Ires ha monitorato l’impatto sull’occupazione dell’emergenza sanitaria attraverso i dati sulla domanda di lavoratori dipendenti. Il grafico mette a confronto i valori cumulati relativi alle comunicazioni di assunzione registrate nei primi sei mesi del 2019 e del 2020. Prima vengono segnalati gli effetti della fase del distanziamento nel mese di marzo (ossia fino all’entrata in vigore del Dpcm sul coronavirus), quando sono state rilevate circa 32mila comunicazioni in meno rispetto all’anno precedente. Vengono poi analizzati gli effetti del lockdown, progressivamente allentato fino alla fine di maggio, quando la differenza cumulata dall’inizio dell’anno ha raggiunto un valore pari a 129mila assunzioni in meno. Nel mese di giugno, che può essere considerato il primo della cosiddetta fase della ripartenza, il gap ha continuato ad ampliarsi, seppure in maniera più contenuta, raggiungendo uno scarto totale pari a 144mila comunicazioni di assunzione in meno rispetto al 2019».

Quali sono le categorie più in difficoltà?

«Dal punto di vista dell’offerta di lavoro, ossia delle persone, l’impatto dell’emergenza pandemica seguirà nella prima fase dei percorsi abbastanza intuibili. Risulteranno più esposti i lavoratori a termine, i giovani (più spesso assunti con contratti atipici), gli occupati a bassa qualificazione e, tra questi, i lavoratori maturi interessati dalle crisi aziendali».

Le donne accusano meno il colpo

Giorgio Vernoni, anche lui ricercatore dell’Ires, con alcuni numeri disegna l’impatto dell’emergenza I giovani schiacciati dall’ennesima crisi economica: lavoro giù del 49% 2pandemica sulle varie fasce di età: «Nei mesi di marzo e aprile il volume di lavoro attivato dalle assunzioni è calato del 49 per cento tra i 15-29enni, del 39 tra i 30-54enni e del 22 tra i lavoratori di 55 anni e anche oltre. I dati di cui disponiamo non segnalano invece un impatto molto più accentuato sulle donne, che stanno tenendo meglio per la maggiore presenza nei servizi di assistenza e cura, la cui domanda aggiuntiva compensa la contrazione registrata nei servizi interessati dal lockdown, ad esempio il commercio. Sempre nei mesi di marzo e aprile la contrazione della domanda di lavoro è stata infatti del 46 per centro tra gli uomini e del 33 tra le donne».

Sara Elide

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