Manca (Ufficio scolastico regionale) «Il Piemonte non ha fiducia nelle famiglie»

Covid: Sima, per la riapertura delle scuole il nodo è la qualità dell'aria

SCUOLA Le linee guida nazionali, recependo le indicazioni dell’autorità sanitaria, «hanno affidato alle famiglie la misurazione della temperatura senza ulteriori oneri per le stesse e per le scuole. Verrebbe da dire che lo Stato ha fiducia e crede nella responsabilità genitoriale, la nostra Regione evidentemente no». Fabrizio Manca, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale (Usr) del Piemonte, commenta così l’ordinanza con cui il governatore Alberto Cirio impone alle scuole di misurare la temperatura e alle famiglie di auto-certificare la rilevazione a casa.

Manca, in una nota, definisce «tardiva e impropria» l’ordinanza ed esprime dubbi sulla legittimità dell’intervento, «non solo perché carente di motivazione sotto il profilo delle indifferibili e contingenti esigenze sanitarie, delle quali non è chiaramente esplicitata l’urgenza, ma in quanto interviene in un ambito di materie che sono riservate alla competenza esclusiva dello Stato, quali l’autonomia scolastica, i poteri organizzativi del dirigente e il rapporto scuola famiglia».

Alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico, prosegue Manca, «si decide, senza valutarne gli impatti, di cambiare le regole dettate dal Governo». Tra le conseguenze, secondo Manca, quella di costringere i dirigenti scolastici a rimodulare gli ingresso, differenziati per evitare assembramenti, «perché dovranno considerare il tempo della misurazione e del controllo delle autocertificazioni».

Iniziativa che andava discussa al tavolo regionale

«Da giugno opera un tavolo regionale di coordinamento dove la Regione è rappresentata da ben tre assessorati, istruzione, sanità e trasporti che sarebbe stato il luogo ideale per condividere e confrontarsi per tempo su questa iniziativa, invece, nessuno dei loro rappresentanti ha mai prospettato il tema», attacca ancora il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, rivelando di avere espresso queste perplessità chiedendogli «di rinviare ogni valutazione a dopo la riapertura, alla luce dell’andamento, accuratamente monitorato, della situazione epidemiologica, ma purtroppo non sono riuscito a convincerlo».

La replica del presidente Alberto Cirio

«In un paese normale la temperatura la si misura a scuola; già noi usiamo questo meccanismo perché il Governo ha scelto così, almeno noi vogliamo essere sicuri che i bambini quando entrano a scuola ci sia una certificazione che dica che la febbre non ce l’hanno». Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, replica così alle critiche dell’Ufficio scolastico regionale per l’ordinanza che impone alle scuole di misurare la temperatura e alle famiglie di auto-certificare l’avvenuta rilevazione a casa.

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