Rossana Rossanda, la ragazza che non ha ballato neppure un’estate

Rossana Rossanda, la ragazza che non ha ballato neppure un’estate

IL PERSONAGGIO  Rossana, la ragazza rossa ed eretica del secolo scorso è uno dei titoli dedicati a Rossanda, morta a Roma a 96 anni. Nata a Pola, in Istria, nel 1924, studiò lettere a Milano, fu staffetta partigiana, iscritta al Pci, si confrontò con i grandi della cultura del dopoguerra: Strehler, Sartre, Simone de Beauvoir.   Il mondo giovanile – anche albese – degli anni’ 70 rimase sorpreso della sua assoluta capacità di analisi critica. Ricordo a Firenze un convegno del 1975: in maggio il Pci aveva ottenuto alle elezioni oltre il 30% di preferenze. Quando annunciarono l’intervento di Rossanda, nella sala calò un silenzio assoluto e fu ascoltata con rispetto. Già i fatti in Ungheria del ‘56 la misero in crisi, ma restò nel Pci diventando responsabile della cultura. Dopo la morte di Togliatti, Rossanda si schierò con la linea di Ingrao, ma con l’invasione russa in Cecoslovacchia Rossanda – con Castellina, Pintor, Parlato, Magri – lasciò il Pci per fondare il gruppo del Manifesto.

Si oppose al compromesso storico di Berlinguer, voleva trattare con le Br per salvare Moro, invitò a votare Enzo Tortora alle liste radicali.

Nella sua autobiografia, La ragazza del secolo scorso, emergono la sua tenerezza, la sua umanità e le sue nostalgie. La ragazza di provincia che non si è arresa a Togliatti ammette a proposito della sua giovinezza: “Mi dispiace, perché non ho ballato neppure una sola estate”

Lorenzo Tablino

 

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