ALBA Si è spento nella notte, a soli 32 anni, dopo un brevissimo ricovero all’ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno, Stefano Casetta, un giovane albese che per diversi anni ha sfidato le sorti della propria malattia, senza mai perdere di vista i propri obbiettivi, le proprie passioni e dando grande valore alla vita che attraversava.
A seguito della scoperta del tumore primitivo, fortemente invalidante, con il grande e prezioso sostegno di mamma Giuseppina, papà Marco e del fratello Matteo, Stefano ha saputo affrontare ogni difficoltà con grande spirito di iniziativa, volontà e impegno. Lui non amava essere definito un guerriero un po’ come è solito fare con chi combatte il cancro, perché per Stefano non si trattava di vincere o perdere contro il grande male, ma era importante saper adattare la propria condizione ad uno stile di vita, che anche con dei limiti, gli consentisse di raggiungere gli obbiettivi prefissati, mantenendo vivi i valori che portava dentro.
Laureato in giurisprudenza, parte attiva per molti anni come animatore nell’oratorio della parrocchia del Duomo e consecutivamente responsabile della formazione per educatori presso la parrocchia di San Cassiano, anche durante la malattia, non ha mai abbandonato il proprio impegno nel sociale, tenendo anche vive le proprie passioni sportive, con un torneo annuale di calcetto, da lui organizzato, presso le strutture sportive degli oratori di cui era parte attiva.
Stefano amava scrivere e nell’anno 2010 è stato pubblicato un suo libro dal titolo Cercando le stelle – Quando piccole luci sconfiggono il buio di un osteosarcoma, a testimonianza della sua grande capacità di conservare il bello delle cose, e oggi di profondo esempio per tutti.
«È molto il bene che Stefano ha sparso negli anni – esprime la dottoressa Marta Castagnotto – un ragazzo che ha divorato la vita e un amico a cui siamo tutti grati per l’insegnamento che ci ha dato nell’ affrontare i problemi. Stefano aveva fame di vita e la vita l’ha vissuta a morsi». E aggiunge: «La cosa bella è che Stefano pur rinunciando a molte cose a causa della malattia è riuscito ad adattarsi e a portare avanti con amore i propri obiettivi. Stefano per noi è stato anche un esempio di fede profonda: rifiutando il nesso causa effetto tra Dio e la malattia, ci ha insegnato che il dolore, come la malattia fanno parte della vita e che Dio è con noi ci aiuta a superarli».
La redazione di Gazzetta d’Alba si unisce sentitamente al profondo cordoglio della famiglia, dei parenti e degli amici tutti.
Alice Ferrero
La salma del caro Stefano è stata composta presso la sala del commiato, agenzia Boffano, sita in Alba dopo la chiesa della Madonna Moretta, davanti al ristorante La Pignatta, che resterà aperta ai parenti e amici dalle 14.30 di oggi. Per i prossimi giorni rispetterà i seguenti orari 9.00 – 12.00 / 14.30 – 18.30.
Il Rosario sarà celebrato ad Alba domani 21 ottobre, alle 20.30 nella chiesa di San Cassiano, dove giovedì 22 ottobre si terrà il rito funebre.
I posti disponibili in chiesa sono 270, contando le sale sotto, con monitor per seguire la funzione, nel rispetto delle norme di distanziamento Covid. Nonostante i posti in sala del commiato e in chiesa, siano tanti, potrebbe essere necessario presenziare alle funzioni dall’esterno.