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Maxi-frode da 40 milioni di euro: la sede legale delle società implicate si trovavava a Cuneo

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CUNEO Avevano eletto il capoluogo della Granda come sede legale per le società fittizie. I due imprenditori torinesi, arrestati stamane, giovedì 15 ottobre, dalla Guardia di finanza di Torino le utilizzavano per evadere il fisco e vendere, a prezzi ridotti rispetto alle altre società del settore, componenti informatiche e tecnologiche.

La frode, scoperta dalle fiamme gialle, vale 40 milioni di euro in mancati introiti per lo Stato e l’Unione Europea, compensati da sequestri di conti corrente e altri beni per lo stesso ammontare.

Diciotto le ordinanze di custodia cautelare emesse contro altrettante persone accusate di aver fatto da “prestanome“ (in tutto oltre trenta) per le attività fraudolente contestate ai due imprenditori: alcuni degli indagati percepivano il Reddito di cittadinanza mentre gli imprenditori avevano beneficiato del sostegno economico erogato per l’emergenza Covid-19. La sede logistica del sodalizio si trovava a Volvera, da qui, attraverso ramificazioni estese i prodotti immessi in commercio raggiungevano svariate regioni italiane, la Germania e l’Olanda. Gli ideatori della frode dovranno rispondere anche dell’accuse di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta ed emissione di fatture false.

Davide Gallesio

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