Ultime notizie

Per ricostruire il mondo partiamo dagli scarti

PENSIERO PER DOMENICA – XXVII TEMPO ORDINARIO – 4 OTTOBRE

Le letture della XXVII domenica, in particolare il brano di Isaia (5,1-7) e il Vangelo (Mt 21,33-43) hanno un finale drammatico. Prefigurano chiaramente la fine di Israele e la morte di Gesù e suonano come un campanello d’allarme anche per noi: l’avventura cristiana nelle nostre terre può anche finire! Per fortuna il 4 ottobre è la festa di san Francesco e possiamo lasciarci guidare da lui nell’esegesi dei passi biblici. Il santo di Assisi ci prospetta un triplice compito.

La parabola dei vignaioli ribelli, miniatura dell’XI secolo, tratta dal Codice aureo di Echternach.
La parabola dei vignaioli ribelli, miniatura dell’XI secolo, tratta dal Codice aureo di Echternach.

Come lui custodi della vigna. San Francesco, come ricorda il Papa omonimo nella Laudato si’, ha preso in consegna e custodito con cura la vigna del Signore: l’ha «vangata e sgombrata dai sassi e vi ha piantato scelte viti». Noi oggi dobbiamo essere consapevoli che «vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale di un’esistenza virtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana» (Ls, 217). Vivere una conversione ecologica significa lasciar emergere tutte le conseguenze dell’incontro con Gesù nelle relazioni con il mondo che ci circonda.

Come lui capaci di ricostruire a partire dagli scarti. San Francesco, prima materialmente nella ristrutturazione di San Damiano, poi spiritualmente nell’indicazione di una strada per una vera riforma della Chiesa, ha utilizzato gli “scarti” per ridare vita e bellezza. Sotto le sue mani si è realizzata la profezia del salmista (Sal 118,22-23), fatta propria da Gesù: «La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata testata d’angolo», ossia la chiave di volta che tiene insieme l’intera cupola. Tante volte papa Francesco ha denunciato la cultura dello scarto che oggi domina e, nei giorni della pandemia, ha invitato a partire dagli ultimi per cominciare a ricostruire.

Come lui capaci di vedere il bello e di credere nel futuro. San Francesco è stato un inguaribile ottimista, capace di realizzare in modo eccellente quanto chiesto da Paolo ai Filippesi: «Tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, ciò che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri». Così «la pace di Dio… custodirà i vostri cuori». Solo chi ha un progetto alto e bello può uscire. Sempre nei giorni del lockdown, papa Francesco, rivolgendosi ai giovani, ha additato loro l’esempio di Enea, che, sconfitto a Troia, avendo perduto tutto, non se ne sta a piangere, ma si carica il vecchio padre sulle spalle e fugge sui monti. Secondo il mito, sarà lui a fondare Roma.

Lidia e Battista Galvagno

Banner Gazzetta d'Alba