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Vendemmia. È tempo di Nebbiolo

Vendemmia. È tempo di Nebbiolo

ENOLOGIA Il 2020 si sta confermando una vendemmia corta, situazione che ha messo in difficoltà varie aziende, soprattutto quelle meno strutturate. Alcune han dovuto procedere a zig zag, passando da un vitigno all’altro e poi tornando sul precedente in base al grado di maturazione dei vigneti. La vendemmia del Barbera è quasi terminata e adesso l’attenzione è tutta per i Nebbioli che si stanno rivelando maturi un po’ in tutte le zone dove la loro coltivazione ha un posto di privilegio, dal Roero al Nebbiolo d’Alba, dal Barbaresco al Barolo.

Sono anche saltati alcuni degli schemi che in passato caratterizzavano i tempi di raccolta. Non sempre quella settimana di anticipo che il Barbaresco, ad esempio, aveva sul Barolo è stata confermata: abbiamo visto già la raccolta di uve Nebbiolo da Barolo in contemporanea con quelle da Barbaresco.

Parlando con vari produttori, la zona del Barbaresco sembra essere quella dove le uve Nebbiolo sono più mature. E, in effetti, la raccolta è iniziata in modo più generalizzato. La Produttori del Barbaresco, una delle aziende più rappresentative per tale vino, ha iniziato le pigiature dei Nebbioli il 29 settembre.
Ciò che non manca è la gradazione zuccherina: il controllo della maturazione delle uve condotto da vari organismi in sinergia con l’Enocontrol ha evidenziato nelle campionature del 30 settembre molte gradazioni superiori ai 22 gradi Babo. Le stime che si fanno proiettano nei vini gradazioni alcoliche tra 14,5 e 16 gradi. Sono assai elevate, ma più contenute di quelle evidenziate dal Barbera, che spesso ha portato in cantina partite di uve con 24-25 gradi Babo.

Al momento, nei Nebbioli non si segnalano particolari cedimenti nei livelli di acidità e pH e questo si rifletterà positivamente sull’equilibrio generale dei vini. Anche le verifiche condotte a settembre su alcuni vigneti pilota per l’evoluzione fenolica confermano una situazione di stabilità, con limitate possibilità di ulteriori incrementi. I colori sono promettenti, seppure questo parametro vada poi verificato nei mesi futuri, con l’evoluzione dei vini.

Siamo di fronte, quindi, a una vendemmia – quella del 2020 – di livello qualitativo tra ottimo ed eccellente. E questo ha riguardato un po’ tutte le uve. Dal punto di vista quantitativo, la situazione dei Nebbioli pare più tranquilla di alcune uve precoci che avevano presentato livelli produttivi molto elevati. Il ricorso ai diradamenti estivi divenuto ormai tradizionale ha influenzato positivamente questo aspetto.

Giancarlo Montaldo

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