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Benedetta la cappella del nuovo ospedale. La diocesi dona un ecografo ai medici

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 VERDUNO Nel pomeriggio del 23 dicembre, monsignor Marco Brunetti, vescovo di Alba, ha celebrato la sua prima Messa e ha benedetto l’altare della cappella realizzata all’interno dell’ospedale Ferrero di Verduno. Nella celebrazione ha annunciato che la diocesi albese donerà all’Asl Cn2 un ecografo da destinare all’attività delle Usca in questo periodo di pandemia.

«Sono emozionato a celebrare qui per la prima volta», ha confessato monsignor Brunetti, ricordando che quando è arrivato in diocesi quasi cinque anni fa, è stato a Verduno per vedere dove collocare la cappella: «Sembra secoli fa». Oggi invece si è davanti a una realtà funzionante con un luogo di culto che «risponde ai bisogni spirituali di pazienti e personale». La benedizione dell’altare «è un modo per dire grazie: all’Asl, alla fondazione Nuovo ospedale e ai privati che hanno reso possibile un luogo di culto accogliente, dedicato al beato Sebastiano Valfrè, nativo di Verduno». Al ringraziamento, il vescovo ha associato i due cappellani don Domenico Bertorello e il diacono don Giorgio Fissore che si prodigano nel nosocomio, e gli operatori sanitari.

Si può rivedere la celebrazione, diffusa dal canale Youtube delle parrocchie dell’Unità pastorale 50 di Bra qui sotto

Nell’omelia, ha idealmente abbracciato tutti i malati, sottolineando come Gesù manda i suoi discepoli ad annunciare in Vangelo e a curare i malati. «La cura dei malati fa parte della missione della Chiesa e la presenza della cappella nell’ospedale è coerente con il mandato di Gesù, che si è identificato con i malati». Inoltre ispirandosi alle immagini che adornano la cappella, dalla Vergine Maria a Sebastiano Valfrè, don Bosco e don Alberione, Madre Teresa e il Cottolengo, ha fatto presente come queste siano «figure che ci accompagnano nel cammino di guarigione, andando incontro a Gesù». E ha insistito, nel fare gli auguri di Natale, sul fatto che «non siamo noi a salvare il Natale in questo momento di pandemia, ma dobbiamo lasciarci salvare dal Natale: abbiamo tutti bisogno di essere salvati e guariti dal Bambino che nasce a Betlemme».

A conclusione della celebrazione eucaristica, monsignor Brunetti ha ribadito l’intenzione di donare l’attrezzatura da mettere al servizio della medicina territoriale per le ecografie polmonari a domicilio. «La diocesi intende dare il suo contributo accanto ai tanti che si danno da fare per un ospedale di cui dobbiamo essere orgogliosi, perché qui si è realizzata una grande impresa facendo rete».

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