ECONOMIA L’addio al solo pranzo di Natale fuori casa è la punta dell’iceberg delle difficoltà provocate dalla chiusura forzata di bar, ristoranti, trattorie e agriturismi che, proprio in occasione delle Festività natalizie, realizzano quasi 1/5 del fatturato dell’intero anno. È quanto stima Coldiretti sugli effetti dell’entrata in vigore del DPCM di Natale che preclude per tutta la durata delle Feste la possibilità di andare a mangiare nei locali della ristorazione.
«Il risultato delle chiusure è che il 2020 fa segnare la spesa più bassa per le tavole di Natale degli italiani da almeno un decennio. Gli unici a cercare di resistere sono i prodotti nazionali simbolo della tradizione, che contribuiscono a far aumentare soprattutto gli acquisti diretti dal contadino, in crescita del 26% nel 2020, acquisti trainati da una nuova sensibilità verso i cibi salutari e recupero di un contatto diretto con chi custodisce le eccellenze del territorio, ma anche dalla volontà di aiutare le imprese locali in questo difficile momento» dichiara Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo.
«Fin dal primo lockdown e, a maggior ragione, nel periodo delle Feste – rimarca il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – le imprese agricole e gli agriturismi cuneesi di Campagna Amica si sono organizzati per la consegna a domicilio della spesa e dei pasti cucinati dai nostri cuochi contadini. Un modo per assicurare il meglio del Made in Cuneo e delle tradizioni culinarie ai cittadini. Ora più che mai è importante scegliere di rivolgersi direttamente alle imprese del territorio, ai mercati e ai punti vendita Campagna Amica dove è sempre possibile trovare prodotti stagionali, freschi e di qualità anche per le preparazioni casalinghe: un modo per supportare l’economia del territorio e l’occupazione».