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Dopo oltre trent’anni 233mila euro da pagare per il Comune di Canale

Dopo oltre trent’anni 233mila euro da pagare per il Comune di Canale

CANALE Il Consiglio comunale ha approvato, con l’astensione della minoranza, il riconoscimento del debito fuori bilancio derivante da una sentenza della Corte d’appello di Bologna, per un importo di 233.550 euro. Il 23 ottobre era pervenuta in Comune la sentenza della causa civile in grado promossa dal Comune di Canale contro l’associazione Comunità papa Giovanni XXIII, avente come oggetto l’impugnazione della sentenza resa dal Tribunale di Rimini il 22 novembre 2014. I fatti, come sono stati illustrati dal sindaco Enrico Faccenda, fanno riferimento al 1982, a cavallo tra le Amministrazioni Bracco e Barbero e si riferiscono a un bambino disabile, oggi adulto.

«In quegli anni, una famiglia del Torinese si era trasferita a Canale, dove aveva abitato per quattro anni, con un figlio disabile seguito dai servizi sociali dell’epoca. Nel 1986 il bambino era stato preso in carico dalla Comunità papa Giovanni XXIII. Il padre, nel 1986, si era trasferito a Borghetto Santo Spirito (Savona) e l’anno successivo si trasferì anche la madre, mentre il bambino ha cominciato la sua permanenza nelle varie Comunità papa Giovanni XXIII in Liguria e poi in Emilia, dove si trova tuttora», ha spiegato il sindaco. «In base alla normativa in vigore, in quegli anni il bambino era stato cancellato dalla residenza a Canale e anche dal servizio sanitario della nostra Asl perché era stato preso in carico da quella di Borghetto. Per una ventina d’anni non abbiamo più saputo nulla», ha proseguito Faccenda. «Poi la Comunità ci ha mandato le fatture da pagare per la permanenza del ragazzo nella struttura, ma non le abbiamo accettate in quanto da più di vent’anni questa persona non risiede a Canale e non è sotto la nostra Asl. La comunità ha aperto una causa contro il Comune, noi ci siamo opposti e la sentenza ora prevede il pagamento di questa ospitalità», sottolinea il sindaco, aggiungendo che il Comune ricorrerà in Cassazione.

Conclude Faccenda: «Vogliamo andare a fondo della vicenda. Anche il direttore del consorzio socioassistenziale, Marco Bertoluzzo, presente in Consiglio, ha espresso alcune perplessità e affronteremo in stretta collaborazione con lui la delicata questione. Ci tengo a precisare che il bilancio del Comune è sano. Per prudenza, e come richiesto dalla legge, quando era iniziata la causa avevamo vincolato 280mila euro, cifra superiore a quella richiesta».

Elena Chiavero

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