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Secondo capitolo per il progetto “La Tela” del pittore Luca Giordana (VIDEO)

Un' ambiziosa iniziativa arrivata ad oggi a coinvolgere oltre 100 artisti da tutto il mondo

Secondo capitolo per il progetto "La Tela" del pittore Luca Giordana

ARTE Uscirà nei prossimi giorni il secondo capitolo  video del progetto La Tela, ambiziosa iniziativa del pittore cuneese ma albese d’adozione Luca Giordana, arrivata ad oggi a coinvolgere oltre 100 artisti da tutto il mondo, dalla Francia alla Germania, dal Portogallo all’Argentina sino alla Thailandia, pronti a farsi fotografare con un ragno sul volto andando poi a comporre il puzzle di un suggestivo documentario-cortometraggio per immagini.

«L’idea è nata dalla lettura del XII canto del Purgatorio di Dante, e dalla contesa tra Atena e Aracne con quest’ultima punita dalla dea dell’arte e trasformata in un ragno», spiega Luca Giordana.

«Mi è piaciuto immaginare noi artisti come tanti ragnetti intenti a tessere una tela il più grande possibile… e il filo è l’arte. Ho realizzato un ragno inviandolo poi a diversi amici artisti che lo hanno stampato, ritagliato, posizionato sul volto e fotografato, per poi mandarmi la foto da elaborare. La risposta è stata incredibile ed il risultato è confluito in un video realizzato in collaborazione con Mirco Baiocco ispirato a “La jetèe” di Chris Marker con musiche di Dimitri Reverchon, La Quercia Jr e Bela Bartok e la voce narrante di Pippo Bessone alle prese con la lettura di “Aracne” di Primo Levi da “Ranocchi sulla Luna e altri racconti”».

Il risultato è stato talmente buono da portare alla realizzazione di un secondo video, che avrà questa volta come protagonista il ragno gigante e come base una poesia scritta dallo stesso Giordana, “Ragno di Vetro Nero”.

Come è nato il progetto La Tela?
«Il progetto mi è venuto in mente pensando al lavoro che fanno i ragni nel tessere e disfare la propria tela, che mi ha fatto venire in mente il lavoro di noi artisti. Ho pensato al filo del ragno come l’arte e agli artisti come dei piccoli ragnetti. Sono quindi partito da amici ai quali ho chiesto di mettere un ragno in faccia e fotografarsi, ed io, da questo, ho iniziato a tessere la mia tela, curioso nel vedere quanti artisti sarei riuscito a fare ragnare e fino a dove sarebbe arrivata la mia tela. Questo lavoro si è concretizzato in un primo video strutturato come un documentario suddiviso in tre parti, “Il ragno in faccia” ispirato alla canzone “Lullaby” dei Cure, una legata agli artisti ragnati e ispirata al mito di Aracne, alla sua volontà di sfidare gli dei e per questo venire punita per la sua superbia, e la terza parte dedicata ai “ragni bambini” paragonando i bimbi a questi piccoli ragnetti che cercano la mamma»

A breve uscirà un secondo video  ispirato al ragno e alla sua tela. Vuoi parlarcene?
«Nel primo video appare il regista e sceneggiatore cuneese Fredo Valla, che aveva già lavorato al film “Il Vento Fa Il Suo Giro”, e confrontandomi con lui, mi ha mosso alcune critiche legate al primo video. Sull’onda di questi suggerimenti ho deciso quindi di farne un secondo. In questa seconda parte ho voluto parlare nuovamente dei bambini, nuovamente degli incubi, ma puntando l’attenzione sui ragni giganti. Anche qui c’è il riferimento ad un film del 1958 “La Vendetta del Ragno Nero” di Bert I. Gordon. A differenza del primo capitolo non ho più utilizzato una poesia di Primo Levi ma ne ho scritta una io di mio pugno, “Ragno di Vetro Nero”, quindi mi sono preso la responsabilità di non far parlare Primo Levi ma mi sono esposto in prima persona, facendo recitare tutto all’attore Pippo Bessone. Ho inoltre coinvolto nuovamente Fredo Valla che questa volta mi ha dato il suo contributo raccontandomi la sua esperienza in Amazzonia con dei ragni giganti e da questo ne ho tratto la seconda parte del video. La prima, invece, si collegherà stilisticamente al primo capitolo con effetti speciali, artisti ragnati tra i quali ricordo Massimo Zamboni dei CCCP, Paolo Bonfanti, Leo Martina che è stato pianista di Paolo Conte, Fabio Martino fisarmonica degli Yo Yo Mundi e Andrea Chimenti, e molto altro. Le musiche saranno sempre di Dimitri con atmosfere più arabeggianti, ci saranno ancora i La Quercia Jr, ci sarà Bela Bartok, probabilmente verrà inserito un brano del progetto L’Hangar realizzato da me insieme all’indimenticato Marco “Mammo” Inaudi (uno dei quattro musicisti cuneesi tragicamente scomparsi in un incidente stradale nel 2016 sulla A21 NdA) oltre a qualche sorpresa».

(Prossimamente in uscita sul settimanale  Gazzetta d’Alba tutti gli approfondimenti dell’intervista all’artista albese)

Alice Ferrero

 

Il primo video – La Tela

 

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