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A Bra i negozi ora sono molto più digitali

BRA  Nuova centralità al tessuto delle botteghe cittadine, mentre il settore della ristorazione è stato duramente colpito. Anche se lo sono stati meno gli esercizi fast-food (pizzerie d’asporto, kebabberie) e davvero molto quelli legati alla ristorazione di media e alta fascia.

A Bra i negozi ora sono molto più digitali

Questi in sintesi gli esiti della ricerca “L’impatto dell’emergenza Covid-19 sul commercio alimentare e la ristorazione a Bra”, condotta da una decina di studenti del corso di laurea magistrale food innovation marketing dell’Università di scienze gastronomiche di Pollenzo (Unisg), coordinati dal docente Michele Fontefrancesco, ricercatore di antropologia culturale. Che spiega: «Durante i due lockdown vissuti nel 2020, il settore della ristorazione è stato chiamato a interpretare nuove forme di servizio, adattandosi all’asporto, non potendo organizzare cerimonie, eventi e cene. La pandemia ha disegnato un orizzonte, nel quale si innesta il tema della digitalizzazione, che è il protagonista principale dei cambiamenti del fare commercio e del fare ristorazione nel 2020 in Italia e soprattutto in questa città». Poi aggiunge: «Qui non si sono sviluppati e-commerce di proprietà dell’azienda, ma si è guardato a ciò che offriva il panorama internazionale e quello locale, come si evince dall’esperienza di Tutaca, l’App per richiedere la consegna della spesa a domicilio, che nell’arco di pochi giorni ha implementato un servizio davvero vincente».

Elemento importante, sottolineato dalla ricerca, è stato proprio quello legato alla strutturazione del servizio a domicilio, che molti commercianti hanno attivato o riattivato perché già in uso, anche prima del Covid-19: questi servizi sono stati usati principalmente durante il lockdown e sospesi durante l’estate.

Un dato che è emerso dalla ricerca, condotta con la somministrazione di questionari ai commercianti e con interviste sul campo, ha messo in luce il fatto che gli esercenti hanno deciso di fare rete con altri operatori del settore, sentendo molto vicine le istituzioni locali e non sentendosi supportati invece da quelle nazionali. Conclude il professor Fontefrancesco: «Occorre fare tesoro di ciò che si è imparato durante l’emergenza da Covid-19. Le traiettorie che portano verso lo sviluppo del commercio passano attraverso un approccio diverso della digitalizzazione, utile non solo in un caso emergenziale, bensì nel quotidiano, in modo complementare con le strategie usate nei propri negozi. Occorre passare dall’approccio amatoriale a quello professionale, ampliando i nostri orizzonti – che vanno oltre il quartiere o la città – rivalutando le attività che non vanno più viste solamente come “luoghi di vendita” di un prodotto ma di formazione e ampliamento della conoscenza del consumatore».

Valter Manzone

Luigi Barbero: «Nuovi progetti per il rilancio del settore»

«Abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo un’esperienza pazzesca, siamo dentro la terza ondata della pandemia, con numeri di contagi che crescono. Questo crea ripercussioni ed esperienze negative sia per le famiglie sia per le attività economiche». Così il sindaco Gianni Fogliato, aprendo l’incontro su YouTube, organizzato dall’Ascom braidese, dall’Unisg e dal Comune, per analizzare i dati della ricerca sull’impatto dell’emergenza Covid-19 sul commercio e sulla ristorazione in città. Poi ha aggiunto: «L’Amministrazione comunale è disposta a essere propositiva per far sì che il commercio di vicinato diventi sempre più un’eccellenza del territorio».

Luigi Barbero, direttore generale dell’Ascom: «Abbiamo accolto con entusiasmo l’invito dell’Università di Pollenzo e del Comune di collaborare per un’analisi approfondita su queste tematiche, anche per prepararci a saper affrontare la ripresa post Covid-19, certi che nulla sarà più come prima».

«Siamo una realtà radicata sul territorio», ha spiegato il vicepresidente dell’Unisg Silvio Barbero, «anche se il 50 per cento dei nostri studenti arriva da 80 Paesi del mondo. Con questo progetto, abbiamo inteso mettere a disposizione i nostri saperi per la collettività braidese, andando a indagare le conseguenze della pandemia sul commercio, una situazione che ha sicuramente favorito le multinazionali, ma che ha anche evidenziato che temi quali solidarietà e relazione tra chi vende e acquista non sarà mai superato».

L’assessore al commercio Biagio Conterno, ha commentato: «Come Amministrazione abbiamo già avviato azioni utili a consentire che le nuove forme del commercio possano continuare a portare i loro benefici, anche quando la pandemia sarà finita. Abbiamo stanziato decine di migliaia di euro per consentire a tutti i commercianti, grazie ai voucher, di affrontare la digitalizzazione, per guardare al futuro con spirito ottimistico».

Ha concluso Luigi Barbero: «Il nuovo decreto Sostegno dovrebbe dare una mano proprio al settore della ristorazione, alimentando la speranza di ripartenza. Dalla relazione è emersa la capacità di una categoria di affrontare nuove tematiche quali appunto la digitalizzazione: in poche decine di giorni, l’App Tutaca, fortemente innovativa, ha raccolto l’adesione di centinaia di imprese. La nostra Ascom, in collaborazione con Comune e Unisg, si considera un laboratorio, tra i più virtuosi a livello nazionale: grazie al sostegno economico, abbiamo curato il processo di innovazione Bra città slow, con 100 iscritti, che mette a sistema i vari canali digitali oggi attivi e vogliamo lanciare il “borgo commerciale” di Bra, per valorizzarne i prodotti enogastronomici. Ricordo anche Shopcall, che integra l’e-commerce con la videochiamata di WhatsApp; infine sta per partire un’altra iniziativa: la fidelity blockchains, una carta digitale di scontistica, nata grazie alla collaborazione con l’azienda Tesisquare che ha sede a Roreto. Il tutto per salvaguardare un settore che con le sue 500 aziende, offre oltre mille posti di lavoro».

v.m.

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