Chiudono i conventi cappuccini di Cossato e Alessandria, probabile arrivo di confratelli a Bra

Chiudono i conventi cappuccini di Cossato e Alessandria, probabile arrivo di confratelli a Bra

BRA Qualche settimana fa era arrivata a Bra la notizia che con la chiusura del Convento delle Sorelle Clarisse di Boves, le cinque consorelle arriveranno a Bra nel prossimo autunno. La crisi di vocazione e l’età media dei religiosi che inevitabilmente sale, fa si che molte congregazioni religiose debbano a malincuore chiudere delle case che hanno scritto pagine importanti sia dal punto di vista spirituale che nell’ambito civile.

In questi giorni è uscito anche il piano triennale dei cappuccini del Piemonte: chiudono i due conventi di Cossato e Alessandria. Ha scritto fra Luca Isella sul profilo social commentando questa notizia: «Le statistiche sono utili. In 60 anni i Cappuccini in Piemonte sono scesi da 308 a 84. L’età media dei frati si è alzata da 48 a oltre 67 anni; 34 frati sono sopra i 75 anni, mentre sotto i 50 anni sono 16 frati. Le case da 29 sono scese a 10.È invece cresciuta la custodia di Capo Verde, oggi con 42 frati».

Per il momento dunque la presenza francescana a Bra è salva.

Il Convento dunque continua la sua plurisecolare storia, una storia di grande spiritualità al servizio della Chiesa, tanto da far scrivere al compianto rettore del Santuario don Giovanni Dell’Orto in un libretto scritto molti anni per celebrare un anniversario di presenza delle Clarisse: « Bra può essere considerata, senza eufemismi, oltre a città mariana per la presenza del santuario della Madonna dei fiori, anche francescana per l’operosa e plurisecolare presenza dei Cappuccini nel convento di Santa Maria degli angeli e delle sorelle Clarisse con il loro monastero in viale Madonna dei fiori».

Dunque per i credenti è da meditare e pregare l’invito del Signore nel Vangelo: «Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe».

Nel convento di Bra ha vissuto ed è sepolto un cappuccino che è già Venerabile ed è in corso la causa di Beatificazione. Matteo Pittavino nasce a None (TO) il 28 maggio 1875 da Andrea e Francesca Valentino, agricoltori. Nel 1892 dopo la morte del padre, ormai chierico, passa dal Seminario Diocesano, al noviziato dei Cappuccini a Racconigi (CN).

Insegnante di Teologia agli studenti cappuccini a Busca (CN) e sacerdote dal 1897, a soli 33 anni -nel 1908- viene eletto Ministro provinciale dei cappuccini piemontesi.

Al termine del mandato triennale chiede ed ottiene di partire missionario nel 1914 in Eritrea. Evangelizzatore tra i Bileni a Cheren, poi direttore di Seminario e orfanotrofio.

Dal 1938 è trasferito in Etiopia ad Addi Abeba fino all’esilio per cause belliche nel 1942. Rientra in Italia e dal 1943 è a Bra nel convento della Rocca, insegnante nel vicino Seminario serafico.

Dopo lunga malattia sopportata con serenità, muore il 15 gennaio 1953. Nel refettorio dei cappuccini un quadro indica il posto che occupava Padre Angelico da None, che continua a vegliare sul Convento braidese.

Lino Ferrero

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