Ritratti di donne e personali rielaborazioni dell’immagine che i nostri media propongono del femminile sono al centro della personale dell’artista Viviana Gonella, ospitata nel palazzo comunale (1-31 marzo) albese. La pittrice descrive a Gazzetta d’Alba i suoi temi.
Quale progetto la conduce a esporre le sue opere ad Alba, Gonella?
«Devo ringraziare la sensibilità del Comitato per le pari opportunità dell’Ordine degli avvocati di Asti. Con loro si è sviluppata una collaborazione in occasione dell’ultima Giornata contro la violenza sulle donne. I miei lavori sono stati accolti con favore e mi è stata proposta una bella collaborazione con Alba in occasione dell’8 marzo».
La mostra sarà inaugurata venerdì 5 marzo alle 17, ma è già visitabile. Che cosa vi si trova?
«Quindici ritratti, individuali e collettivi, creati con tecniche diverse, frutto di un percorso che parte da lontano. La tecnica è mista, ho sperimentato la pittura su legno e tela e, più recentemente, mi sono appassionata al collage. Attraverso fotografie altrui, creo dei ritratti personali che non vogliono idealizzare la figura femminile, ma proporre una riflessione sui molteplici ruoli che è chiamata a interpretare all’interno della nostra società».
L’attualità pare essere al centro della sua indagine…
«Credo che l’arte debba occuparsi dei problemi di oggi e non perdersi solo in virtuosismi fine a sé stessi. È interessante portare alla luce il vissuto e fare in modo che storie diverse possano comunicare tra loro. È il caso, in questa mostra, delle donne che fuggono dalla guerra, delle donne di mafia, delle donne ingabbiate e vittime dell’estremismo religioso. Nell’insieme non emerge però una visione cupa, perché bisogna riconoscere anche i motivi che inducono a sperare in un miglioramento della condizione femminile».
Per esempio?
«È il ruolo delle donne che io definisco “sognatrici”. Scelgo di rappresentarle giovani, perché a loro spetta il compito di ridisegnare il mondo. Sono riflessive e coraggiose: non mancano esempi nell’attualità. La parità non è stata raggiunta e la strada da fare è molta. Ma sono fiduciosa e cerco di comunicarlo attraverso le mie creazioni».
Alessio Degiorgis
La pittrice predilige il femminile, arricchito di motivazioni sociali
“Viviana Gonella – nella foto qui sotto – si dedica alla pittura dall’adolescenza, quando assisteva alle sedute di pittura dello zio paesaggista Sebastiano Borello, sotto la cui guida ha mosso i primi passi artistici. Ha iniziato la sua carriera negli anni Settanta. Le iniziali esperienze prediligono soggetti femminili, che si arricchiscono di motivazioni sociali. Si interessa di fotografia, utilizzando la tecnica del collage, pur mantenendo la donna al centro del suo lavoro. Negli ultimi anni si è sentita attratta dal paesaggio. Nella sua produzione utilizza lastre tipografiche, crea opere attraverso l’uso di stracci imbevuti di colore e delle mani. Di lei hanno parlato Pino Mantovani, Laurana Lajolo, Clizia Orlando, Adelinda Allegretti e Claudio Cerrato.