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Quegli uomini di chiesa con coraggio nel mondo delle fabbriche

Quegli uomini di chiesa con coraggio nel mondo delle fabbriche 1

LIBRO Il rapporto tra la Chiesa e la questione operaia è uno dei temi più complessi e interessanti negli studi sul cattolicesimo contemporaneo. Da Leone XIII e Pio XII fino agli ultimi interventi di papa Francesco sulla condizione operaia e sulla questione del lavoro, emerge un rapporto particolare tra il mondo della fabbrica nell’era industriale e l’autorità ecclesiastica.

QUEL PRETE CHE VIENE IN AZIENDA
Enzo Melillo
Edizioni San Paolo
160 pagine
16 euro

A Milano il cardinale Schuster (1880 1954) crea i primi preti operai missionari del lavoro, figure pastorali importantissime nelle fabbriche lombarde, ufficialmente appoggiati dall’autorità ecclesiastica; nel 1961 l’arcivescovo ambrosiano, Giovanni Battista Montini futuro Paolo VI, istituisce l’ufficio della pastorale del lavoro.Quegli uomini di chiesa con coraggio nel mondo delle fabbriche

A Genova, come ci racconta Enzo Melillo, giornalista Rai, nel suo libro intervista, la Chiesa negli anni ha fatto sentire in maniera concreta la sua vicinanza al mondo del lavoro, soprattutto durante le situazioni di crisi. Dal 1943 iniziano a farsi avanti i cappellani del lavoro, grazie all’intuizione dell’allora arcivescovo della città Pietro Boetto e portata avanti dal suo successore Giuseppe Siri, il quale nel 1951 definisce le linee pastorali della presenza della Chiesa in fabbrica. Questi cappellani non sono casi isolati, ma sono molti coloro che, entrando in punta di piedi nelle aziende, portano la loro presenza e la parola di Dio a tutti, credenti e non. Una funzione svolta senza ricevere dall’impresa né offerte né tanto meno uno stipendio per l’attività pastorale. È una presenza che arriva fino ai nostri giorni, un’esperienza unica in Italia.

Chiedendo a un cappellano del lavoro cosa i lavoratori si aspettano da lui, la risposta sarà la «capacità di saper ascoltare. La presenza di una persona che non giudica, ma accetta gli altri per quello che sono. Dobbiamo avvicinarci a loro in questo modo. È chiaro che andiamo nei luoghi di lavoro per portare un messaggio cristiano, per ricordare a coloro che sono là che Dio li ama e che sono preziosi per lui, ma dobbiamo sempre stare attenti a muoverci con rispetto e delicatezza nei loro confronti, senza che si sentano giudicati».

Il libro raccoglie una serie di interviste, documenti storici e un apparato fotografico, offrendo ai lettori i racconti dei cappellani e le testimonianze di figure laiche che ne ricostruiscono l’azione al servizio dei lavoratori e della Chiesa genovese. Preti che «non hanno mai fatto mancare la loro presenza laddove si sono presentati problemi che hanno portato a vertenze industriali», sfondando il muro di diffidenza col dialogo e la testimonianza.

Walter Colombo

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