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Per gli anziani, messi fuori gioco dal progresso tecnologico, occorrono alcuni interventi mirati

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LETTERA AL GIORNALE In questo periodo di restrizioni abbiamo avuto chiaro il rischio di un Paese a più velocità. Una società che si sta spingendo sempre più verso una profonda digitalizzazione (uno dei requisiti indispensabili per accedere ai soldi dei Recovery fund). Un cambiamento che rischia di dimenticare tante fragilità che esistono e persistono nel mondo reale. Fragilità che vanno invece considerate, aiutate e protette.

Come Pensionati Cisl nella nostra quotidiana attività sul territorio stiamo riscontrando alcune criticità alle quali chiediamo si ponga rimedio in tempi brevi. In primo luogo, guardando alle Rsa, chiediamo che con urgenza la Regione Piemonte intervenga affinché le visite ai parenti ricoverati siano consentite anche in zona rossa. Stiamo proseguendo con la nostra associazione di volontariato Anteas nel progetto Le stanze degli abbracci, strutture che portiamo nelle Rsa cuneesi per favorire incontri in sicurezza tra parenti e ospiti. Ma, da quasi un mese, siamo fermi a causa delle nuove restrizioni. Capiamo la necessità di ridurre gli spostamenti per frenare, speriamo per sempre, la circolazione del virus, ma le visite nelle Rsa devono essere consentite, a maggior ragione considerando come larga parte dei ricoverati a oggi è stato vaccinato.

In secondo luogo chiediamo che la Regione si faccia carico presso i soggetti competenti di un problema tecnico relativo alla procedura per richiedere lo Spid. Sappiamo che l’identità digitale nei prossimi mesi diventerà essenziale per accedere a molti servizi della pubblica amministrazione.

Perciò abbiamo attivato sportelli in tutta la provincia per aiutare i pensionati. L’anziano ricoverato in struttura che non dispone di un cellulare (vista l’indispensabilità di quest’ultimo per l’identità digitale) come fa? E il figlio disabile senza smartphone cosa deve fare? È necessario che per alcune situazioni particolari la procedura consenta di associare a uno stesso cellulare più identità così da permettere al genitore, al figlio o al nipote di gestire lo Spid del parente.

Ogni fase di cambiamento ha dei rischi. Il più evidente che rileviamo è che tanti anziani con reti parentali deboli e competenze tecnologiche scarse o nulle rischiano di essere dimenticati.

Pensionati Cisl cuneesi

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