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Contraffazione di Barolo: i giudici di Torino assolvono Mario Giribaldi

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RODELLO Sentenza ribaltata: la Corte d’appello di Torino ha assolto, nei giorni scorsi, il viticoltore Mario Giribaldi, difeso dagli avvocati Aldo Mirate di Asti e Marco Feno di Torino, dall’accusa di aver svolto fasi di lavorazione della pregiata denominazione Barolo a Rodello, un’area al di fuori degli undici Comuni inseriti nell’area del disciplinare. La sentenza dei giudici del capoluogo regionale annulla il pronunciamento del Tribunale di Asti che, nel  marzo del  2019, aveva condannato l’uomo a 6 mesi di reclusione e a un’ammenda di seimila euro: la vicenda era incominciata nel giugno del 2017, con un sopralluogo dei Carabinieri dei Nas di Alessandria nella cantina che il produttore possiede a Barolo.

Qui, i militari avevano posto i sigilli ad alcuni ettolitri di prodotto delle annate dal 2013 al 2016: l’accusa di contraffazione di denominazione geografica e falso ideologico commesso da privato in atto pubblico, avanzata dal pm Francesca Dentis, era stata accolta dai giudici di Asti. Un’ipotesi di illecito «su base puramente indiziaria», si legge in una nota stampa diramata dallo studio legale Mirate, infatti «la documentazione era del tutto regolare, il vino giaceva nella cantina di Barolo e il prodotto, di ottima qualità e con tutti i requisiti per pregiarsi della Docg, proveniva da vigneti ricompresi nel territorio del disciplinare». In seguito alla condanna di primo grado, era stata disposto il sequestro di 692 bottiglie, recanti l’etichettatura Barolo Docg e di 258 ettolitri di vino atto a diventare Barolo (per un valore complessivo di 270mila euro). Decisiva, per il capovolgimento della sentenza, la richiesta di perizia avanzata dalla difesa del produttore i cui esiti sono stati condivisi, assieme alle argomentazioni difensive esposte, comportando l’assoluzione dell’imputato e il dissequestro del prodotto cautelato.

Il produttore ha espresso soddisfazione per l’esito della vicenda giudiziaria che «dopo quattro anni si conclude nel migliore dei modi; ancora non mi capacito come e perché tutto questo si accaduto. Dopo un controllo delle nostre cantine, con esito regolare, ci siamo ritrovati a doverci difendere da accuse immeritate»

Davide Gallesio

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