Gianfranco Ravasi ci presenta l’ecologia nella Bibbia

Gianfranco Ravasi ci presenta l’ecologia nella Bibbia

LIBRO «Ama il prossimo tuo come te stesso significa anche ama la terra come te stesso: per la Chiesa tutto ciò che è creato è al tempo stesso “buono e bello” e aver rotto quell’armonia originaria è un crimine».

IL GRANDE LIBRO DEL CREATO
Gianfranco Ravasi
Edizioni San Paolo
464 pagine
22 euro

Gianfranco Ravasi, esperto biblista ed ebraista, racconta la ricchezza ecologica della Bibbia e il valore simbolico di luce, acqua, monti, alberi, animali, cibo. E spiega, con passione, perché fede e scienza non siano assolutamente divergenti, anzi, anche riguardo all’ambiente, possano andare di pari passo, come ha mostrato l’enciclica Laudato si’ di papa Francesco.Gianfranco Ravasi ci presenta l’ecologia nella Bibbia 1

La Bibbia comincia con un grande affresco del creato: i primi due capitoli della Genesi sono la celebrazione della sua bellezza; però non solo nella Bibbia, codice della cultura occidentale per credenti e non credenti, ma in tutte le culture esiste una concezione anche simbolica della natura, per la quale il mondo è quasi come un testo da leggere ed è per questo che la questione ecologica ha anche un taglio etico e morale.

Purtroppo, oggi, prevale una concezione solo funzionale e tecnica, che considera la natura solo come uno strumento da usare e gettare via, quando non è più utile e fruibile. È importante che le religioni ritornino a dare rilievo a questa sorella che è la natura: «Ama il prossimo tuo come te stesso e anche la terra è nostro prossimo».

Ravasi dedica un capitolo al rapporto tra scienze e fede, dove alla parola fede si può collocare anche la filosofia, l’arte, la poesia, per ribadire la centralità dell’alleanza che c’è tra le due realtà: «Sono due binari che devono correre paralleli ma talora è necessario che s’incrocino per far sì che l’umanità viva». Una particolare attenzione è rivolta alle giovani generazioni per l’affinata sensibilità verso i problemi ambientali: «Noi siamo legati ai modelli industriali del passato e i giovani possono essere una lezione che penetra nelle nostre coscienze sclerotizzate di adulti. È inevitabile che, dopo l’ottusità manifestata da certi politici, si sta sempre di più creando una società che ha una sensibilità ecologica che s’intreccia con quella economica; se si sfrutta o devasta troppo la natura, non sopravviviamo più. Si è cominciato a capire che il consumismo bieco e l’industrializzazione senza limiti ci mettono in una crisi generale».

Un volume che, oltre a fare proprio il grido di allarme lanciato da papa Francesco sulla cura della casa comune, vuole essere anche un forte invito alla speranza in un periodo così arduo.

Walter Colombo

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