L’imperatore che cambiò i rapporti tra Stato e Chiesa

L’imperatore che cambiò i rapporti tra Stato e Chiesa

LIBRO Napoleone nasce in Corsica, terra cattolica, nel 1769, da una famiglia di origini italiane. La madre era praticante, mentre il padre era un fervente sostenitore del libero pensiero. Cresce nel clima culturale e istituzionale dell’ancien régime in cui si sostiene l’immobilismo sociale e l’alleanza tra trono e altare: per lui la Chiesa serve per garantire la coesione sociale e legittimare il potere dei re, scelti da Dio e confermati dalla Chiesa stessa.

NAPOLEONE E I SUOI DUE PAPI
Luca Crippa
Edizioni San Paolo
240 pagine
22 euro

Con la Rivoluzione del 1789 emergono le contraddizioni tra un potere politico che cerca altrove la sua legittimazione e un potere religioso, che il nuovo Stato non può non considerare ingombrante e tale da suscitare interesse. Quindi la Chiesa non serve più ai nuovi governanti, ma i suoi beni sono utili a porreL’imperatore che cambiò i rapporti tra Stato e Chiesa 1 riparo alla disastrosa condizione delle finanze pubbliche. Napoleone condivide questo nuovo modo di considerare la Chiesa e anche lui ritiene la riduzione dei chierici a funzionari dello Stato un provvedimento corretto e all’avanguardia.

Questo porterà a un periodo di persecuzione violenta, di massacri e di esilio per i moltissimi sacerdoti che si oppongono alla forzata sottomissione. Nel momento in cui Napoleone diventa capo di Francia, progetta un nuovo tipo di alleanza tra trono e altare, in cui però la Chiesa ha un ruolo molto delimitato e soprattutto al servizio dell’autorità civile; «Napoleone era pronto a riconoscere al Papa, nel suo impero, il ruolo di una specie di ministro del culto, inteso in senso burocratico. In questa visione era lui che doveva scegliere i vescovi e, quindi, il papa stesso. Cosa, quest’ultima, che non avvenne mai».

La Chiesa considerò fin da subito Napoleone un anticristo «pronto a imporre al mondo un ordine contrario a quello del Salvatore, annunciato dalla sua Chiesa». I rapporti con i due papi che guidarono la Chiesa cattolica negli anni del suo potere furono a dir poco burrascosi: Pio VI fu cacciato da Roma e morì in esilio in Francia, mentre Pio VII fu prigioniero di Napoleone dal 1809 al 1814. Furono gli ultimi giorni d’esilio di un Napoleone sconfitto a portarlo alla conversione e a dichiarare: «La persecuzione della Chiesa la rinvigorisce».

È all’interno di questa complicata vicenda storica che si muove il saggio di Luca Crippa, consulente editoriale, saggista, sceneggiatore: il rapporto tra Bonaparte e il papato fu decisivo per comprendere come i legami tra Stato e Chiesa cattolica cambiarono per sempre.

Walter Colombo

Banner Gazzetta d'Alba