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Lettera aperta di Maurizio Marello sul Ddl Zan: «Avanti con coraggio e determinazione»

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ALBA Pubblichiamo una lettera aperta del consigliere regionale albese Maurizio Marello sul Ddl Zan.

Il 13 luglio andrà in discussione al Senato il Disegno di legge Zan, dal nome del primo firmatario.
Da settimane il dibattito politico è particolarmente intenso e credo che tutto ciò sia giustificato, vista la rilevanza e la delicatezza del tema.

 Sì, perché questa non è una legge qualsiasi, ma rappresenta, dal punto di vista dei diritti civili, un punto di svolta.

Una svolta non solo perché si prevede giustamente l’estensione dei reati d’odio anche alle discriminazioni fondate sulla “diversità” e si contemplano specifiche pene accessorie (cosa che reputo sacrosanta), ma perché in questa legge si fanno affermazioni rivoluzionarie per un paese alquanto conservatore come il nostro. Si dice all’articolo 1 che per “Identità di genere si intende l’identificazione percepita e manifestata di sé anche se non corrispondente al sesso…”; che per orientamento sessuale si intende “L’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto dello stesso sesso o di entrambi i sessi”. All’articolo  4 si afferma il principio secondo cui la libertà di manifestazione dei propri convincimenti trova un limite nel fatto che non siano idonei “a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori e violenti”.

Insomma, per dirla in parole semplici, per la prima volta si riconosce e si tutela la “diversità” sia dal punto di vista antropologico sia sotto il profilo delle violenze e degenerazioni individuali e sociali, o per meglio dire quella che fino ad oggi abbiamo ingiustamente definito “diversità” prova a diventare normalità.

Se penso alla vera e propria segregazione sociale che tanti nostri fratelli e sorelle hanno subito nel corso dell’umana storia, mi pare che provare ad uscire dai vecchi stereotipi che tanta sofferenza silenziosa e nascosta hanno provocato, sia il minimo che si possa fare seppur, purtroppo, con un imperdonabile ritardo.

Condivido tutto questo da cittadino italiano che desidera un Paese in cui ciascun individuo si senta veramente integrato e non discriminato in base al sesso, al genere o ai suoi orientamenti sessuali.

Lo condivido da cattolico che crede nell’Evangelo come buona novella per tutti.

Lo condivido da rappresentante delle istituzioni che hanno il precipuo compito di costruire una “polis” (città) accogliente per tutti.

Il Ddl Zan è una legge che cerca di contrastare le discriminazioni e di aprire la porta ad una stagione nuova in cui l’art. 3 della Costituzione, che sancisce il principio di uguaglianza, sia pienamente attuato.

Per questo ne auspico l’approvazione.

Maurizio Marello,  consigliere regionale del Piemonte

 

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