Un anno in trasferta per i bimbi dell’asilo di Gallo Grinzane

Un anno in trasferta per i bimbi dell’asilo di Gallo Grinzane

GRINZANE CAVOUR L’anno scolastico è terminato da poche settimane, ma si pensa già a come tornare sui banchi. Per la scuola dell’infanzia di Gallo sarà un 2021-2022 in trasferta. Sono iniziati la scorsa settimana i lavori di ristrutturazione totale della sede attuale in via dell’Asilo. Un intervento edilizio importante per un importo totale di circa un milione di euro, cifra ottenuta grazie a un bando ministeriale del 2018. «Dopo aver approvato il progetto e appaltato i lavori alle imprese Pared e Gquadro in associazione temporanea, si andrà a rifare l’edificio, con la realizzazione di tre sezioni nuove con ingressi, spogliatoi e servizi igienici indipendenti. La parte interna verrà completamente rifatta e si utilizzeranno anche soluzioni per il risparmio energetico», afferma il sindaco Gianfranco Garau. Tutto ciò grazie a un investimento importante. Continua il primo cittadino: «L’arrivo di questa cifra significativa, ottenuta nell’ambito della messa in sicurezza per la zona sismica, ci permette di modernizzare un edificio storico del paese, così da preservarlo per il futuro. Il progetto è stato concepito per ottenere benefici anche a livello didattico. Sarà una scuola dell’infanzia con tante novità. Ringrazio il servizio di edilizia scolastica coordinato dall’Unione dei Comuni».

I lavori dureranno parecchi mesi e pertanto per l’anno 2021-2022 è già stata individuata la sede provvisoria. Conclude il primo cittadino Garau: «Da settembre i bambini potranno usufruire delle aule presenti sopra la palestra. Abbiamo sistemato i locali per le tre sezioni e il tetto sulla parte che copre quest’area dell’edificio, per un totale di circa 100mila euro di spesa: 50mila provenienti dallo Stato e il restante dall’avanzo di amministrazione. È importante anche l’aiuto della parrocchia che, quando il Comune aveva acquistato la palazzina, aveva concesso l’uso di questa parte della struttura per le iniziative comunitarie».

Livio Oggero

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