
TRASPORTI La mobilità costituisce, per la Granda, una spina nel fianco: tra le maggiori province per superficie e reddito pro capite, ha perso negli anni opportunità di ulteriore sviluppo e rischia di rimanere isolata a causa della carenza di strade. A cercare soluzioni ci hanno provato i relatori del convegno “Quale mobilità in Provincia di Cuneo?”, che si è tenuto sabato 25 settembre a Cavallermaggiore.
Il luogo scelto è stato altamente simbolico, sia per quanto riguarda l’importanza della locale stazione, importante nodo ferroviario, sia per il fatto che, dal 2020, lungo la tratta Bra-Cavallermaggiore non circolino più treni passeggeri ma solo un convoglio merci alla settimana. Il sindaco Davide Sannazzaro ha parlato di come ciò abbia creato un danno al paese. Tra i segmenti più colpiti, ci sono gli studenti che dall’area si spostano nella città della Zizzola. «Anche per Cheese, a differenza delle altre edizioni, il trasporto ferroviario non è stato potenziato» ha aggiunto.


Il commendatore Giancarlo Ciberti, esperto di storia locale e figlio del capo della sottostazione ferroviaria di Narzole, ha ripercorso le tappe che portarono alla costruzione delle linee che toccano Cavallermaggiore.
Dario Milano, presidente della locale biblioteca, si è soffermato sulla linea Cavallermaggiore-Moretta, chiusa nel 1961.
L’economista Renato Lanzetti ha fatto il punto sul tema degli incidenti stradali. «Sono in calo, ma in Provincia di Cuneo nel 2019 sono stati ancora 1.258 e hanno provocato quaranta morti e 1.895 feriti».

A parlare di trasporto scolastico è stato il segretario della Cgil scuola di Cuneo, Doriano Ficara: «Nella Granda ci sono 14mila docenti, che quest’anno, a causa dell’algoritmo recentemente introdotto per l’assegnazione delle supplenze, sono sballottati da un capo all’altro della provincia. Gente di Saluzzo deve andare ad Alba e, così facendo, aumenta i volumi di traffico. Degli 82mila studenti, poi, il sessanta per cento è pendolare, ma per loro non sono stati fatti investimenti».

È intervenuto anche il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni, che parlato della necessità di azioni concrete per coinvolgere i cittadini nelle lotte per riaprire le tratte ferroviarie soppresse.
Gianni Rinaudo, presidente del sodalizio Spiriti liberi e organizzatore del convegno.

Fulvio Bellora dell’associazione Comis per lo sviluppo della mobilità sostenibile.
In conclusione, l’ingegner Claudio Cavallotto dell’Itis Vallauri ha parlato dei progetti intrapresi con gli alunni sul tema della sostenibilità nei trasporti. «Penso che le ferrovie locali della Granda potrebbero essere un banco di prova per sperimentare nuove forme di alimentazione dei treni, come le batterie e l’idrogeno» ha aggiunto.
Davide Barile
