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Per i vent’anni di Go wine, conferenza sul turismo enologico e premiazione del concorso Bere il territorio

«Per coloro che ritengono che il vino valga un viaggio» è la frase scelta per riassumere la filosofia dell’associazione

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TURISMO ENOLOGICO  «Per coloro che ritengono che il vino valga un viaggio» è la frase scelta da Go wine per riassumere la filosofia dell’associazione, che sabato 25 e domenica 26 ha festeggiato il suo ventennale. Una tavola rotonda sul turismo enologico e la premiazione del concorso letterario Bere il territorio hanno fatto da corollario alla Festa del vino, proposta nelle vie del centro storico per la seconda domenica consecutiva.

All’incontro sull’enoturismo, svoltosi sabato in sala Fenoglio, il presidente di Go wine Massimo Corrado ha specificato: «Non è un semplice convegno celebrativo, ma l’occasione per approfondire un tema per il quale abbiamo lavorato fin dall’inizio. Il vino è un prodotto culturale che fa viaggiare le persone, non un semplice alimento». Tra gli ospiti, la professoressa Magda Antonioli della Bocconi ha fatto alcune considerazioni sul fenomeno: «Il turismo che interessa il mondo del vino non è di nicchia ma nemmeno di massa. Chi viaggia ha bisogno che anche fuori dalla cantina tutto funzioni bene. Manca una regia comune e, approfittando del boom, abbiamo alzato troppo i prezzi delle strutture ricettive medio basse, senza investimenti per la qualità delle stesse».

Gioacchino Bonsignore del Tg5 Gusto ha parlato della difficoltà a parlare di vino sulle reti generaliste, dove l’argomento «è quasi un tabù e non possiamo nemmeno inquadrare le etichette». Mauro Carbone, direttore dell’ente turismo, ha spiegato che «i turisti del vino ora cercano qualcosa di diverso rispetto ad anni fa, quando riempivano il cofano e tornavano nel loro Paese. Ora vogliono fermarsi, passeggiare nei vigneti o girare in bicicletta e conoscere varie realtà». Carbone ha poi parlato della soddisfazione per l’assegnazione alla città di Alba della Global conference on wine tourism, presentando in anteprima il video promozionale.

A moderare l’incontro è stato il giornalista e curatore della guida del Gambero rosso, Antonio Paolini, che ha concluso il dibattito affermando: «Finché le rockstar come Sting sogneranno di venire a produrre il vino in Italia, non avremo nulla da temere per il settore. Potremo solo farci del male da soli e, purtroppo, in questo siamo maestri».

Domenica mattina è stato il castello di Grinzane a ospitare la premiazione di Bere il territorio. Ad aggiudicarsi il premio nella categoria dai 16 ai 24 anni è stato Massimo De Laurentiis di Milano, con il racconto Il Sangue del Vulcano. Per gli over 24, Pier Gavino Sedda di Gavoi (Nuoro) ha vinto con Il vino di Gigino. Lo spumante di Leonardo di Chiara Bassi è stato decretato il miglior libro edito nel 2020.

Davide Barile

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