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Più salute con cibi saporiti, sani, semplici, stagionali all’ospedale Ferrero

Più salute con cibi saporiti, sani, semplici, stagionali all'ospedale Ferrero

VERDUNO Pane integrale, legumi, pesce povero: sono alcuni dei cibi che saranno introdotti nel menù dell’ospedale Ferrero grazie a un lavoro multidisciplinare che sta coinvolgendo il servizio di nutrizione clinica, la cucina, l’economato, il servizio di igiene degli Alimenti, la Dipsa e tutti coloro che sono coinvolti nel processo pasto (dagli acquisti, alla produzione, alla distribuzione).

Un lavoro avviato all’interno del progetto Abcibi cibo e salute, promosso dalla fondazione Ospedale Alba-Bra Onlus con l’Asl Cn2, con il coinvolgimento dei suoi soci e sostenitori, grazie al contributo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in collaborazione con la Regione Piemonte, direzione sanità e welfare. Si tratta di un progetto finalizzato alla realizzazione di una ristorazione di eccellenza, sostenibile e legata all’economia territoriale, fruibile dai pazienti, dai dipendenti e da altri utenti, e di iniziative di promozione della cultura alimentare come strumento di educazione e prevenzione.

«È un progetto di cui andiamo molto orgogliosi», spiega Francesco Farinetti, consigliere di amministrazione della fondazione Ospedale Alba-Bra. «Come insegna Ippocrate, il cibo è la prima medicina. Del corpo e dello spirito. Un ospedale d’eccellenza, come Verduno, che nasce in un territorio dalle grandi vocazioni gastronomiche, non poteva non avviare un progetto dedicato all’alimentazione buona, sana e sostenibile, in sinergia con le grandi eccellenze del territorio. È l’inizio di un percorso collettivo che, siamo sicuri, darà ottimi risultati».

Più salute con cibi saporiti, sani, semplici, stagionali all'ospedale Ferrero 1

«Mangiare bene in ospedale per imparare a mangiare bene a casa e nella vita quotidiana. Mangiare bene per stare bene e per guarire quando si sta male. All’interno di un territorio eccellente e meraviglioso, un ospedale quale il Michele e Pietro Ferrero non può che puntare ad essere un presidio di eccellenza, che, come tale, offre pasti eccellenti», dichiara Massimo Veglio, direttore generale dell’Asl.

Dal punto di vista pratico Abcibi prevede più fasi. Si sta concludendo la prima, quella di analisi del contesto attuale, volta a studiare attentamente proprietà e costo dei pasti in ospedale, entità e caratteristiche degli acquisti e qualità percepita dai dipendenti, al fine di comprendere meglio punti di forza e di debolezza della ristorazione attuale. Nei prossimi giorni, verrà chiesto a tutto il personale dipendente e ai collaboratori dell’Asl Cn2 di esprimere il proprio giudizio in un questionario.

Successivamente si passerà alla fase di formazione e aggiornamento continuo: il personale della nutrizione clinica si aggiornerà sulle tecniche culinarie e i cuochi sugli aspetti nutrizionali, affinché dal dialogo fra le due competenze si ottenga la redazione di menu con preparazioni nutrizionalmente corrette ed equilibrate, rispondenti alle necessità dei diversi stati clinici, buone e appetitose; il personale dei reparti di degenza deve essere invece formato sull’organizzazione del servizio di ristorazione e sugli elementi di corretta alimentazione con particolare attenzione alla prevenzione della malnutrizione e all’impiego di diete specifiche per patologia.

Verrà anche ridefinito il vitto destinato a pazienti senza specifiche problematiche nutrizionali in modo da rispecchiare il più possibile le tradizioni gastronomiche locali, nel rispetto di valori nutrizionali adeguati. Sulla base di questo vitto si ridefinirà anche il menù del personale dipendente, in un’ottica educativa e di prevenzione. Saranno poi garantite delle diete specifiche destinate a pazienti con patologie che richiedono una particolare terapia dietetica.

Anche i capitolati di gara relativi all’acquisto dei prodotti alimentari verranno ridefiniti verso il reperimento di tutti italiani e di qualità elevata. Nella logica della qualità e sostenibilità si ricercherà quanto più possibile l’acquisto di materie prime locali e stagionali.

I degenti e i familiari che li assistono verranno informati sull’alimentazione durante il ricovero. Il menu sarà visibile oltre che online anche all’interno della struttura e riporterà, a scopo informativo, i prodotti utilizzati e la filiera seguita.

Saranno anche predisposti interventi formativi ed informativi volti a promuovere salute e benessere per tutti e per tutte le età, da svilupparsi attraverso programmi di educazione alimentare e promozione di cultura di salute. Per questa azione il progetto coinvolgerà L’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e la Condotta Slow Food Alba-Langhe-Roero.

La ristorazione ideale, obiettivo del progetto, è quindi buona, perché assicura un’alimentazione sana e piacevole; educativa per i dipendenti e per gli assistiti; sostenibile, perché favorisce il consumo di prodotti territoriali; innovativa, sicura e adeguata, perché si ispira alle più aggiornate linee guida in tema nutrizionale e mira al benessere delle persone e dell’ambiente.

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