Abitare il piemontese: la parola della settimana è Stȓòp

 1

Stȓòp: gregge di pecore, accoppiamento ovino; branco, stormo, truppa, moltitudine di animali o persone.

C’è qualcosa che vorrei narrare da mesi, ma ho preferito attendere ottobre, quando questa parola trova una sua coerenza temporale. Stȓòp, una parola dal profondo valore culturale.  Il significato più  immediato è gregge (nel senso stretto gli ovini), ma può intendersi con diversi appellativi a seconda della famiglia animale: branchi, stormi, frotte, sciami, armenti e, talvolta, anche una folla di persone!
Nella commedia Catlinin di Oscar Barile, un uomo preoccupato per il veloce proliferare della nuora esclama: Se ‘ndoma anans paraj, a doi a ȓ’ann, un sò e ‘n vëntiȓin, da sì ‘n pòch e n’oma në stȓòp ch’e soma pì nan bon a dësconoss-je un con ȓ’atȓ! Che tradotto vuol dire: se andiamo avanti così, a due all’anno, uno suo e un trovatello, tra poco ne avremo una schiera da non essere capaci di distinguerne uno dall’altro!

L’etimo di stȓòp si dice riconducibile al provenzale estrop (gregge, stormo di uccelli), a sua volta derivato dal francese antico trope (gruppo di persone); l’etimo remoto è il germanico thorp (villaggio, paese), in piemontese, come in provenzale, preceduto da ex– (a partire da). Anche la toponomastica ne è ambasciatrice: i nomi di diversi Comuni piemontesi hanno preso le mosse dallo stròp, come la frazione Stropino nel Comune di Brovello (Verbano-Cusio-Ossola), Stroppiana in provincia di Vercelli, fino a Stroppo, paese della magnifica val Maira cuneese.

Cosa c’entra ottobre in tutto questo? Ai significati di stròp, si aggiunge una pratica che avviene lungo il mese di ottobre: le greggi di pecore venivano letteralmente portate in massa al maschio, il montone, poiché le fecondasse; un’operazione che non tutti i pastori potevano permettersi per l’importante costo da sostenere. Sempre nella commedia Catlinin di Oscar Barile, per sottolineare l’abbondante agiatezza di una famiglia, il bacialé annuncia: son nan gènt da pòch, tucc j’agn fan o stȓòp (non sono gente da poco, tutti gli anni portano il gregge ad accoppiarsi). Vi è anche un tipico formaggio pregiato: le famose tome do stȓòp, a base di quel latte di pecora ottenuto dopo il parto dell’ingravidamento autunnale.

Paolo Tibaldi

Banner Gazzetta d'Alba