ASTI Sospensione delle erogazioni del cosiddetto “Reddito di cittadinanza” per 22 beneficiari, che hanno causato, con indebite percezioni, un danno all’erario dello Stato di almeno 150mila euro: lo hanno disposto, al termine delle indagini condotte dai Carabinieri del comando provinciale, i funzionari dell’Istituto di previdenza sociale dopo l’avvio delle procedure per la revoca dell’ammortizzatore sociale.
A destare i sospetti dei militari del nucleo ispettorato del lavoro, il caso di un percettore del reddito, residente a Bubbio che, per ottenere le assegnazioni, aveva dichiarato di vivere in un fabbricato fatiscente pur continuando a risiedere nella casa dove vive l’intero nucleo famigliare. L’attività investigativa successiva ha permesso di ricostruire una serie di espedienti, utilizzati dai “furbetti”: uno di loro era intestatario di 23 auto, altri ancora di macchine e moto di grossa cilindrata che, naturalmente, aveva omesso di denunciare avviando le pratiche per il Reddito di cittadinanza.
In altri casi, invece, a ottenere gli assegni erano cittadini extracomunitari in Italia da 4 anni che avevano invece dichiarato di vivere nel nostro Paese da dieci, per soddisfare i requisiti richiesti; fra i casi documentati, anche alcune persone destinatarie di ordinanze di custodia cautelare o altre misure restrittive, condizione ritenuta incompatibile con i versamenti, che invece ricevevano il denaro mensilmente. I Carabinieri hanno provveduto al sequestro delle tessere abilitate a ricevere le somme versate.
Davide Gallesio