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Il Rotary punta sulla dialisi da fare direttamente a casa

TELEMEDICINA  La telemedicina applicata all’assistenza domiciliare del malato nefrologico cronico. È questo il tema del progetto che il Rotary club Bra come capofila, insieme ai gruppi di Alba e Canale-Roero, intendono realizzare a favore della popolazione dell’Asl Cn2. L’idea di questo service – presentato nella serata di giovedì 30 settembre durante una conviviale al ristorante Murivecchi di Bra – nasce durante la pandemia, periodo nel quale i pazienti, affetti principalmente da malattie nefrologiche e sottoposti alla dialisi peritoneale, hanno avuto grandi difficoltà a spostarsi e a essere ospedalizzati.

Spiega la presidente del Club braidese Daniela Franco: «Abbiamo capito che è giunto il momento per attivare un diverso modello assistenziale, favorendo la presa in carico dei pazienti a domicilio: questo intervento potrà essere più efficace utilizzando la telemedicina». Poi aggiunge: «Senza negare l’importanza di prime visite e cure mediche in presenza, la necessità di cure vitali quotidiane come la dialisi peritoneale, se svolte a domicilio, possono migliorare infinitamente sia la salute sia la qualità di vita della persona. Una possibilità che esiste già, grazie all’utilizzo di totem (ovvero telecamere mobili) che necessitano però di personale sanitario specializzato, con cui poter dializzare i pazienti a domicilio».

Diverso sarebbe poter utilizzare altri supporti più semplici, per esempio un tablet, che permetta al paziente di collegarsi direttamente al proprio medico curante, e viceversa. Uno dei principali problemi di questo sistema è quello della comunicazione via Internet di dati altamente sensibili: a questo proposito Giusto Viglino (direttore del Dipartimento area medica dell’Asl Cn2, e primario di nefrologia all’ospedale di Verduno) sta collaborando con l’Università di Torino e con Giuseppe Pacotto (fondatore e Ceo della società Tesisquare di Roreto), per la realizzazione di tablet blindati, da utilizzare solo per la telemedicina, con sicurezza estrema sui dati sensibili trasmessi.

Il Rotary punta sulla dialisi da fare direttamente a casa
Nella serata del Rotary Bra si sono incontrati soci e specialisti sanitari che già usano la telemedicina.

I Rotary club di Bra, Alba e Canale-Roero doneranno alcuni di questi speciali apparecchi informatici, insieme ad apparecchi router Wi-fi e alla disponibilità professionale di alcuni soci sia in fase progettuale che di realizzazione. Oltre ai tre club, nel progetto entra in gioco anche il Distretto Rotary 2032 che raggruppa la Liguria e le province di Cuneo, Asti e Alessandria e la Rotary foundation.

Valter Manzone

Strumenti informatici dedicati all’attività e a prova di privacy

Riccardo Vanni (primario di gastroenterologia all’ospedale di Verduno), socio e consigliere del Rotary club Bra, confrontandosi col collega Giusto Viglino – precursore e grande sostenitore di questa metodica – e con i numerosi soci medici, odontoiatri, farmacisti e biologi del Rotary, ha scelto di dedicare le risorse dei tre Club verso il progetto di telemedicina illustrato a fianco.

La presidente del Rotary braidese Daniela Franco aggiunge: «Giuseppe Pacotto della Tesisquare ha dato subito l’adesione al progetto, impegnandosi a configurare i tablet in modo che siano utilizzabili solo dal paziente, con una connessione dedicata e comandi facili da utilizzare; gli 11 oppure 21 (se la fondazione Rotary co-finanzia il progetto) apparecchi saranno dotati di un supporto ad hoc e di un piccolo modem portatile per la connessione Wi-fi, anche questa esclusivamente dedicata, per garantire la massima privacy al collegamento con il medico o il sanitario incaricato.

I tablet saranno donati al reparto di nefrologia dell’ospedale di Verduno, anche grazie al supporto di Massimo Veglio, direttore generale dell’Asl».

I club ipotizzano anche di organizzare tavole rotonde e un convegno al quale invitare i medici di famiglia, il cui compito sarà poi quello di sensibilizzare la popolazione sulle nuove prospettive che la telemedicina apre.

v.m.

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