Consegnato il Tartufo dell’anno a Carlo Messina: i video e le foto della cerimonia

Sabato 20 novembre è stato consegnato il riconoscimento all'amministratore delegato del gruppo Intesa San Paolo

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FIERA DEL TARTUFO Il tartufo dell’anno 2021 è stato assegnato sabato 20 novembre, nell’auditorium della fondazione Ferrero, al banchiere Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa san Paolo. Non soltanto come uomo d’affari, bensì come attore sociale in grado di restituire al Paese opere e progetti a favore dello sviluppo economico e del benessere della popolazione. Questo è quanto, riassumendo, è emerso dagli interventi delle autorità e del direttore della Fiera Stefano Mosca. Carlo Bo, Alberto cirio e Liliana Allena hanno avuto parole di encomio e di stima nei confronti di Messina. La presidente dell’ente fiera ha parlato dell’avvio di un progetto, insieme all’istituto bancario, per la creazione di tartufaie. «Gli obiettivi della transizione ambientale si sposano con la volontà manifestata dall’ente fiera: lavoriamo per far diventare Langhe, Roero e Monferrato la prima destinazione al mondo per il turismo sostenibile».

Il presidente della Regione, poi, ha affermato: «Il tartufo è diventato un veicolo di promozione enorme, ha aiutato a costruire l’albesità. Consegniamo il tartufo dell’anno a Messina perché noi creiamo alleanze. La gente vuole che si trovi ciò che ci unisce e ci permetta di fare sistema. Un territorio non può essere grande senza una grande banca. Lo scorso anno, con i contagi in crescendo, in ventiquattro ore abbiamo trovato le risorse per un nuovo ospedale temporaneo al Valentino. Eravamo soli, ma dall’altra parte del telefono qualcuno mi ha detto: Intesa San Paolo c’è».

La consegna del tartufo dell’anno è stata preceduta da un dibattito tra Messina e il direttore del quotidiano La Repubblica, Maurizio Molinari

La consegna del tartufo, offerto da Piergiorgio Musso della Tartufi Robaldo, è stato preceduto da un dibattito tra il premiato e il direttore di Repubblica Maurizio Molinari. Interpellato su quali siano i dati economici positivi e quelli negativi del momento, l’amministratore delegato ha risposto: «Siamo in una fase in cui le imprese tornano a investire. I fondi della Bce e gli investitori internazionali stanno sostenendo il debito pubblico: l’Italia ha dimostrato di essere un Paese che rispetta le regole. Si siamo rimboccati le maniche, ma dobbiamo ancora prestare attenzione ad alcuni aspetti. In primis, è necessario tradurre il Pnrr in cose che si realizzeranno, altrimenti i fondi non arriveranno. A questo proposito, abbiamo bisogno di stabilità e persone competenti che ci governino». Allo stesso tempo, Messina ha puntato il dito contro politici e Parlamento: «Ho il massimo rispetto per loro, ma credo che ognuno di noi debba portare la propria voce. Noi di Intesa San Paolo lavoriamo con il Parlamento, il quale deve ascoltarci: abbiamo concesso cinquecento miliardi in crediti alle famiglie italiane, possiamo dire la nostra sulla situazione e dare consigli in merito». Molinari ha poi chiesto delucidazioni su un tema che preoccupa, ossia l’aumento del costo dell’energia e delle materie prime. «Oggettivamente c’è stato un rimbalzo dei prezzi, ma dobbiamo stare attenti a non bloccare gli investimenti solo perché crediamo che alcuni materiali cresceranno ancora. Non la ritengo una minaccia strutturale, il prossimo anno assisteremo a una diminuzione dei prezzi e, nel 2023, a un possibile rialzo dei tassi d’interesse».

«Nucleare? Non è una priorità»

In merito alla fusione con Ubi, Messina ha dichiarato: «L’operazione è volta a creare una banca forte in Italia per competere in Europa. La nostra forza nasce dalle relazioni con persone e clienti, le famiglie ci danno fiducia. È importante, però, che l’azienda ragioni con logica di responsabilità sociale. Vogliamo generare utili sostenibili, a livello umano e ambientale. Fare erogazioni sociali fa parte del mestiere di una banca. Non dobbiamo preoccuparci di mille persone che sono contro la certificazione verde, ma dei cinque milioni di poveri che ci sono nel Paese. Se chi non ha da mangiare andasse nelle piazze come i no-green pass, vi immaginate cosa succederebbe?».

Molinari (direttore La Repubblica): «Realtà come Alba dimostrano come la ripresa possa passare dal turismo».

Ai margini dell’incontro, abbiamo potuto scambiare due battute con il direttore Molinari sulla situazione economica. «Realtà come Alba dimostrano che la ripresa possa passare attraverso il turismo. Anche la candidatura della ricerca del tartufo come patrimonio immateriale dell’umanità è una grande opportunità, confidiamo in una decisione positiva da parte dell’Unesco, destinata a rafforzare non solo il Nord Ovest, ma l’intera economia italiana».

Davide Barile

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