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Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire

ALBA La Caritas ha iniziato la raccolta delle testimonianze delle persone assistite dai centri di ascolto parrocchiali. L’iniziativa è nata dalla quinta Giornata mondiale dei poveri, come sollecitato da papa Francesco, per dar voce a chi non ne ha.

Le testimonianze vengono pubblicate sui canali Facebook e Instagram sul sito Caritas nella pagina dedicata: http://caritas.alba.chiesacattolica.it/v-giornata-mondiale-dei-poveri-14-novembre-2021/

Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire

Il titolo del messaggio del papa dedicato alla Giornata è molto stimolante: «I poveri li avrete sempre con voi». Negli ultimi anni, e in particolare in questo tempo ancora caratterizzato dalla pandemia da Covid 19, anche i più distratti si sono accorti della presenza, spesso nascosta, di tante persone in povertà e di tante modalità – vecchie e nuove – con cui questa si manifesta nell’oggi. Certo si tratta delle persone senza dimora, ma sempre più di famiglie scivolate inesorabilmente verso il basso a causa della perdita del lavoro, della congiuntura avversa della nostra economia, delle ragioni di una salute invalidante, della solitudine nata dalla scomparsa dei compagni di vita o dalla fine di una relazione su cui tanto si era scommesso. Siamo ben lontani dall’aver sconfitto la povertà che è un virus altrettanto letale e subdolo come quello che ancora ci sta assediando. Ce lo comprovano anche i dati ufficiali e le osservazioni più vicine a noi condotte dai centri di ascolto o dalle realtà associative attive sul tema dell’accompagnamento agli ultimi. E il futuro potrebbe riservare anche sviluppi di ulteriore incremento, specie se non si riuscirà a ridare ali al mondo del lavoro.

Prendere coscienza del fenomeno è uno degli obiettivi della Giornata. Ma non l’unico, né il principale. Scopo di questo momento è assumere la vicinanza del cuore verso i poveri con le lenti del Vangelo, che vede nel fratello più in difficoltà non un problema da risolvere o da allontanare, ma una chiamata da seguire; non un disagio da ricostruire, ma una esperienza da fare propria fino a farsi poveri con i poveri sull’esempio di Gesù.

 

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