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Bra: un pezzo importante del ’900 è raffigurato in 30mila lastre

BRA L’autore delle 30mila lastre fotografiche, Bruno Risso, ha abbassato definitivamente la saracinesca del suo negozio di via Cavour lo scorso 31 dicembre, dopo 53 anni di attività e ben 1.032 matrimoni immortalati dal suo obiettivo.

Per dedicarsi ancora alla fotografia, «andando a cercare suggestivi angoli di Langa e di Roero, oppure in montagna», alla corsa campestre e alla nipotina. Senza però disperdere il patrimonio, incredibile, di lastre fotografiche, scoperto da uno studente che per redigere la sua tesi di laurea aveva deciso di censire tutti i fotografi della regione. Una montagna di fotografie, donate da Risso al Comune. Che, a partire dal prossimo mese di maggio, saranno fruibili nella Zizzola ovvero nella Casa dei braidesi.

Bra: un pezzo importante del ’900 è raffigurato in 30mila lastre
Da sinistra: Giancarlo Cazzin, Bruno Risso e il presidente del Consiglio comunale braidese Fabio Bailo.

Commenta il presidente del Consiglio comunale Fabio Bailo: «Quello che verrà collocato alla Zizzola sarà uno straordinario archivio fotografico cittadino, grazie alla generosità di Bruno Risso che, ritiratosi recentemente dall’attività dopo oltre mezzo secolo, ha deciso di condividere il patrimonio documentale a sua volta ereditato da chi lo aveva preceduto».

Spiccano, tra l’altro, circa 30mila lastre fotografiche su vetro, scattate tra inizio Novecento e gli anni Sessanta, e i relativi registri che consentono di identificare i soggetti ripresi oltre che di datare gli scatti. L’enorme lavoro per rendere fruibile tale materiale (pulizia e digitalizzazione) è cominciato da tempo e prosegue tuttora, grazie alla competenza e alla passione di Giancarlo Cazzin e dei suoi collaboratori.

Ricorda Risso: «Quando Giancarlo scoprì il mio archivio, mi chiese se era in vendita. Gli risposi di no, perché avevo intenzione di regalarlo al Comune. Allora iniziò la sua opera di catalogazione, che non è ancora conclusa».

Commenta Bailo: «Poiché, come noto, la fotografia preserva le memorie individuali, familiari e collettive, questo giacimento – che sarà liberamente consultabile, pur nel rigoroso rispetto della normativa sulla privacy – consentirà di ancorare, consolidare e rilanciare frammenti di storia e storie braidesi».

Valter Manzone

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