Al Sociale di Alba gli spettacoli dedicati al piemontese

Al Sociale di Alba gli spettacoli dedicati al piemontese

ALBA Il primo appuntamento del Giorgio Busca con il teatro del territorio è in programma per sabato 29 gennaio alle 21, con replica il giorno successivo alle 17. A inaugurare il filone è stato chiamato uno dei protagonisti della scena nostrana. Si tratta di Oscar Barile, colui il quale, attraverso la variante langarola del piemontese, è in grado di evocare ricordi, permettendo al contempo di riflettere su vizi e virtù della nostra gente.

Come sempre, insieme a Oscar ci sarà la compagnia il Nostro teatro di Sinio. Ra legitima è il titolo della commedia che esordirà al teatro Sociale, possiede un significato speciale. «L’abbiamo preparato per i quarant’anni della compagnia, il cui anniversario di fondazione cade il 15 agosto. Data l’occasione, ho voluto coinvolgere tutti gli attori che sono stati sul palco con noi in questi anni», dice Barile.

Oltre a lui, ci saranno Marilena Biestro, Carla Lanzone, Emanuele Coraglia, Vilma Berchialla, Loredana Siciliano, Claudio Losinno, Tiziana Scavino, Giorgio Schellino, Franca Marchisio, Patrizia Siciliano e Madì Drello. La parte tecnica sarà curata da Marco Dalmasso, mentre degli effetti musicali si occuperà Paolo Tibaldi e dei costumi Piera Lusso.

Il titolo, anche per chi non comprende appieno l’idioma che fu del Bersezio e del Brofferio, è intuitivo: «Legittima» è la parte di eredità che spettava alle figlie, mentre i maschi si dividevano le proprietà fondiarie. Proprio da questa quota parte una lunga discussione, che porta a incomprensioni all’interno di una famiglia precedentemente unita. Solo l’intervento dell’anziana madre porrà fine alle diatribe.

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Oscar Barile

Siamo alla fine degli anni Cinquanta e, inevitabilmente, molti sono i riferimenti a un mondo che sta cambiando e a un’Italia proiettata verso il boom economico. Nell’opera, Barile porta anche un tocco autobiografico: «Ra legitima è dedicata alla mia famiglia paterna. Da piccolo vivevo con i nonni e alcuni zii nella stessa casa e, quando morì mio nonno, avevo sei anni. Ricordo molto bene le beghe che ci furono per dividere l’eredità tra i tredici figli, alcuni dei quali emigrati in Francia. Le discussioni si prolungarono per un anno e, legate ai fatti, mi sono rimaste in mente alcune parole, tra cui legitima, di cui non conoscevo il significato. Riferite a quell’ambito, anche espressioni come ije stuma nen non le comprendevo, mi dicevo ma cume e ije stuma nen? Ovviamente la vicenda, per fini scenici, è stata un po’ accentuata. Era davvero un’epoca lontanissima, difficile da comprendere per i contemporanei già in là con gli anni. Dispiaceva perdere un fazzoletto di terra, mentre ora le priorità all’apertura di un testamento sono altre. Le liti non erano comunque così gravi, si discuteva ma si continuava a mangiare tutti insieme».

Come tutti, anche Il nostro teatro ha sofferto per le limitazioni imposte dalla pandemia. «Tra il 2020 e il 2021 abbiamo recitato di fronte al pubblico neanche dieci volte, mentre in passato ogni anno avevamo in programma almeno una ventina di spettacoli», conclude Oscar.

Sabato 19 febbraio sono gli Amemanera, con la partecipazione di Oscar Barile e Paolo Tibaldi, a proseguire nella rassegna proponendo al Sociale un concerto di canzoni e ballate della tradizione piemontese che si uniscono a brani originali, in una carrellata tra passato e presente.

Chiuderanno la breve serie, domenica 13 marzo, i Trelilu con Lilumania, un concerto spettacolo ricco di musica e comicità per festeggiare i trent’anni del gruppo. Con loro in scena personaggi della musica, dello sport e della cultura piemontese.

Davide Barile

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