«Le case della salute con gli euro privati»

Casa della salute all’ex San Lazzaro: ecco i primi passi
L'ex ospedale San Lazzaro di Alba.

PALAZZO LASCARIS Niente fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per le case della salute di Alba e Bra, che da sole assorbirebbero una cifra troppo elevata del budget messo a disposizione per la sanità piemontese. Così, se fino a qualche settimana fa la Regione e l’Asl Cn2 avevano annunciato l’intenzione di inserire una parte dei due progetti tra le opere da finanziare con i fondi europei, oggi l’ipotesi sembra essere tramontata.

Lo dice l’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi: «Per l’edilizia sanitaria, dal Pnrr arriveranno al Piemonte 535 milioni di euro: tra questi, quasi 133 milioni serviranno per 90 case di comunità, 7,4 milioni per 43 centrali operative territoriali, 66,4 milioni per 27 ospedali di comunità. Per ciascuna delle due case della salute di Alba e di Bra, parliamo invece di interventi che oscillano tra i 10 e i 15 milioni: è evidente che si tratta di una cifra elevata e pertanto abbiamo deciso di ricorrere al project financing».

Ma a che cosa serviranno le due strutture? «Saranno case e ospedali di comunità, con una piastra ambulatoriale, uffici e altri servizi: un progetto ancora più ampio rispetto al modello previsto dal Pnrr. Per Alba, si procederà alla demolizione della parte di più recente costruzione su via Pietrino Belli, che verrà riprogettata e ricostruita in base alle nuove esigenze. La parte storica su via Ospedale verrà ristrutturata e inglobata nel nuovo progetto. Si trasferiranno nell’ex San Lazzaro tutti gli ambulatori presenti ad Alba in altre sedi, che l’Asl affitta: l’unica struttura in locazione che verrà mantenuta sarà l’ex convitto, dove si trovano gli uffici dirigenziali e una serie di servizi che non possono trovare posto nella casa della salute».

Regione e l’Asl hanno in programma un incontro per definire in modo dettagliato i contenuti delle case della salute, così da arrivare a un progetto definitivo. Poi, entro un paio di mesi, dovrebbero essere pubblicate le procedure di evidenza pubblica per identificare i soggetti che realizzeranno l’opera. Com’è noto, oltre alla fondazione Cassa di risparmio di Cuneo e alla società partecipata Ream Sgr, sono stati presentati da cordate di privati due progetti sostenuti da Iccrea Banca imprese, uno per Alba e uno per Bra. Il meccanismo previsto dalla Regione è il project financing, la soluzione pubblico-privata usata per finanziare grandi opere di interesse comunitario, con il privato che anticipa in tutto o in parte i fondi, per poi rientrare dell’investimento nel lungo periodo, sovente attraverso la gestione stessa dell’opera.

Icardi: «Speriamo d’iniziare i lavori nel 2022: poter contare sul partenariato pubblico-privato è una soluzione che ci lascia ben sperare, con modalità più snelle rispetto a quelle che dovremmo affrontare se ricorressimo ai fondi Pnrr». È d’accordo il sindaco di Alba Carlo Bo: «È la soluzione che auspico fin dall’inizio». Per Bo è giusto procedere nell’operazione intavolata con Ream Sgr, società partecipata dalle fondazioni bancarie piemontesi.

f.p.

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