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Per il Festival, cucina tutta al femminile a “Casa Sanremo”, dove anche tre Lady Chef della Granda hanno fatto gli onori di casa

L' emozionante intervista a Caterina Quaglia, Lady Chef responsabile regionale, in rappresentanza del Piemonte al Festival della canzone italiana

Per il Festival, cucina tutta al femminile a "Casa Sanremo", dove anche tre Lady Chef della Granda hanno fatto gli onori di casa

“CASA SANREMO” A pochi giorni dalla conclusione della 72ª edizione del Festival di Sanremo, vero e proprio circo mediatico che ha coinvolto milioni di persone, durante le sue cinque serate di diretta televisiva per la grande kermesse della canzone italiana, sono ritornate alla loro quotidianità anche le tre Lady Chef cuneesi, dell’Associazione Cuochi Provincia Granda, selezionate dalla FIC per rappresentare la nostra Regione nelle cucine di “Casa Sanremo”.

Caterina Quaglia, eletta dal 2020 Lady Chef regionale, con esperienza  quarantennale di cucina tipica piemontese e personal chef; Silvia Facello, titolare del ristorante Redibis di Carrù e Silvana Musej, del Relais Cuba di Cuneo, hanno collaborato alla preparazione di circa 360 pasti giornalieri insieme ad una trentina di altre Lady Chef  provenienti da varie Regioni d’Italia, tutte accuratamente selezionate dalla Federazione Italiana Cuochi, in occasione dell’evento.

Gazzetta d’Alba ha incontrato la Lady Chef, responsabile regionale, Caterina Quaglia, che, con emozione, ha raccontato la sua esperienza fatta con la grande brigata tutta al femminile, nelle cucine del Festival sanremese.

Un’esperienza così speciale ed unica, d’essere stata scelta ad entrare a far parte di una grande brigata di sole donne, precisamente le Lady Chef di diverse Regioni d’ Italia, quale emozione ti ha scatenato, quando hai raggiunto Sanremo?

«Ti senti catapultato in una situazione strana. Ho sempre e solo visto il Festival dal di fuori, quindi finché non entri a farne parte anche tu, non lo puoi realmente comprendere. Noi Lady Chef, eravamo solo una parte piccola degli ingranaggi di questo grande circo mediatico, che è il Festival, però arrivi a comprendere che è una grande macchina e che ci vogliono davvero tantissime persone per riuscire a farla funzionare. Noi occupavamo il terzo piano del Pala Fiori, dove c’erano le cucine di “Casa Sanremo”, le radio e gli spazi adibiti agli show cooking. È stata un’esperienza molto bella, davvero particolare, soprattutto perché proprio li ci siamo rese conto, di essere proprio noi tre, tra le 35 Lady Chef provenienti da tutta Italia».

Tu, tra l’altro, sei dovuta arrivare ben prima dell’inizio del Festival, insieme alle altre responsabili regionali per coordinare tutto, raccontami…

«Siamo arrivate il 27 gennaio insieme ad Alessandra Baruzzi, presidente Nazionale del compartimento Lady Chef della FIC (Federazione Italiana Cuochi),  per poterci organizzare e per prendere confidenza con i locali. Nelle cucine siamo entrate il 31 gennaio ed abbiamo iniziato a collaborare con i ragazzi campani che si occupavano dell’organizzazione e del servizio in sala. Domenica 30 però, siamo andate in treno a Nizza dove si trova una delegazione della FIC all’estero. Abbiamo quindi potuto visitare alcuni locali associati alla FIC, ma è stato soprattutto un’occasione utile per fare aggregazione con tutto il gruppo di lavoro, visto che buona parte delle Lady Chef le conoscevo, ma non tutte. Domenica in serata, sono poi arrivate dal Piemonte anche le altre due ragazze che portavo con me, Silvia Facello e Silvana Musej; da martedì siamo entrate tutte ufficialmente nelle cucine ed in sala di “Casa Sanremo”».

Mi sembra che tu abbia avuto delle giornate piuttosto varie e non soltanto in cucina e che ti sei mossa con molta disinvoltura, una caratteristica che ti rappresenta, ma  volevo sapere, voi cucinavate sia per chi c’era dietro le quinte che per i cantanti?

«No, i cantanti erano blindati in hotel. Avevano le macchine che li prelevavano in albergo e li portavano all’Ariston per le prove o quando si dovevano esibire e poi nuovamente indietro in albergo».

Vorrei tornare assolutamente su questi tuoi giorni di lavoro e chiederti, dato che mi sembra d’aver capito che sulle proposte culinarie abbia fatto un po’da regina (giustamente) la regione Liguria,  quindi sopratutto ricette liguri?

«Si, ma non solo, buona parte dei menù proposti l’ha anche fatta la cucina della Calabria ed in particolare quella della Basilicata, che nell’ultima serata,  ci ha permesso di realizzare un menù molto semplice ma di una bontà incredibile».

Caterina qual’è il piatto che avresti voluto proporre tu, se avessi potuto decidere?

«Io avrei portato la nostra battuta al coltello ed il nostro vitello tonnato, ma anche i ravioli al plin e i nostri tajarin, piatti che rispecchiano non solo la cucina tradizionale piemontese, ma soprattutto la Provincia Granda. Ecco mi sarebbe piaciuto poter proporre questi piatti, perché sono un must per me…Però non sono cose che potevamo decidere noi. Ogni anno oltre alla Liguria, che è la Regione che ci ospita, viene dato spazio ad altre Regioni e quest’anno un menù propriamente del Piemonte non era contemplato».

Immagino che con la tua professionalità tu non abbia incontrato alcuna difficoltà in cucina, ma come stato lavorare in brigata con altri chef che arrivano da Regioni d’Italia con tradizioni differenti dalla tua ed  anche con sapori ed ingredienti differenti da quelli che adoperi abitualmente?

«Erano tutti elementi che comunque io conoscevo, perché sono molto curiosa e non mi fermo mai alla sola cucina piemontese. Secondo me bisogna conoscere prodotti differenti e sperimentare ed uscire un po’ dal nostro guscio e dalla nostra comfort zone. Ho poi particolarmente apprezzato la pasticceria, realizzata da pasticceri di Messina che hanno proposto dei dolci davvero buonissimi. Noi comunque non abbiamo avuto problemi, perché quando sono tanti anni che lavori in tante cucine diverse, non hai difficoltà a lavorare con altre persone anche se non le conosci. Noi, in quel contesto abbiamo comunque avuto il tempo di conoscerci e di far gruppo, i problemi potresti trovarli se fosse da poco tempo che lavori in cucina, ma in questo caso, professionalmente nessuno ha avuto problemi nel lavorare e collaborare con altre persone, anche che non si conoscevano. Ci siamo mosse con disinvoltura, rispettando le gerarchie, che alla fine sono uguali per tutte le cucine».

Si può affermareche questa è stata un’esperienza positiva, ed è quindi un’esperienza che ripeteresti volentieri?

«Sì, indubbiamente, anche perché abbiamo creato un bel gruppo ed anche adesso che siamo rientrate ognuna alla propria quotidianità, continuiamo con piacere a sentirci, a mandarci messaggi su WhatsApp ed a condividere le foto di quei momenti tanto speciali. Si è davvero creato un bellissimo gruppo di Lady Chef, lavorando bene insieme, con la testa e con il cuore ed in grande armonia…E poi ci siamo anche tanto divertite!»

Se tu potessi cucinare per uno dei cantanti che si è esibito a chi dedicheresti la tua cucina per una cena speciale?

«Non saprei risponderti, però tengo a citare Matteo Romano, il giovanissimo cantante di Cuneo che si è esibito sul palco dell’Ariston e che ho trovato davvero carino, un pulcino. Ero fuori dalla cucina,  l’ultima sera mentre cantava ed alla fine mi sono persino commossa, per quello che ha detto, con la tenerezza di un ragazzo di 19 anni. Sì perché a causa delle restrizioni in cui tutti vivevamo, la situazione non era sempre semplice, ed anche per lui deve essere stata un’esperienza fantastica, ma al tempo stesso sicuramente pesante. Quando ci ha incontrato, ci ha detto: finalmente un po’ di casa, un po’ di famiglia. Gli è proprio venuto dal cuore e sia sul palco che di persona l’ho trovato molto tenero».

Quale è stato il piatto che hai creato, che ti è piaciuto di più e ti ha dato più soddisfazione?

«In brigata non creavi mai un piatto dall’inizio alla fine, ma ricordo con grande soddisfazione gli “Strascinati mollicati con peperoni cruschi”, un piatto lucano, in se molto semplice, povero direi, ma dove vengono esaltati tutti i sapori, ben definiti, della regione Basilicata».

Alice Ferrero

 

La fotogallery di alcuni momenti vissuti dalle Lady Chef  cuneesi al Festival di Sanremo 

 

 

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