Il Rotulo di san Teobaldo è sul Web

Il Rotulo di san Teobaldo è sul Web

ALBA Il Rotulo è l’unica fonte sulla vita di Teobaldo Roggeri, il santo albese, patrono dei ciabattini, una figura accostabile per umiltà e sollecitudine verso i poveri a san Francesco d’Assisi. Per settecento anni è stato conservato prima dal Capitolo della cattedrale, poi nell’archivio della diocesi: lo potevano consultare (e comprendere), con mille cautele, solo gli studiosi. Da poche settimane è accessibile a tutti sul portale Web del Museo diocesano (visitmudi.it).

«Traghettare in digitale» il Rotulo, per usare le parole di Chiara Cavallero, archivista della diocesi, è stata un’operazione complessa, portata a termine nell’arco di anni con il sostegno della Compagnia di San Paolo e il contributo scientifico dell’Università di Torino e dell’Istituto di linguistica computazionale del Cnr di Pisa. Il gruppo di lavoro comprende, oltre a Chiara, gli accademici Raffaele Cioffi, Angelo Mario Del Grosso, Roberto Rosselli Del Turco con Debora Ferro dell’Archivio diocesano di Asti. Il primo passo è stato riprodurre la lunga striscia di pergamena in fotografie ad alta definizione, utilizzate nel 2017 per realizzare una copia su carta, ora usata dal Museo diocesano nel corso di laboratori didattici e incontri. La tappa successiva è stata arrivare a una versione Edition visualization technology (Evt).

Il Rotulo fu scritto all’inizio del Trecento su pergamena ottenuta raschiando e cucendo tra loro fogli di una Bibbia di poco posteriore all’anno Mille e di un antifonario – un libro liturgico – del XIII secolo, ancora visibili sul testo. L’ultimo foglio è un’aggiunta voluta dal massaro della cattedrale Pietro Baresano ed è firmato dal notaio Ludovico Cariniano nel 1456: curiosa vidimazione per il racconto di miracoli. La lunga striscia di testo, ancora nitidissima, narra la vita – in due parti – e i pellegrinaggi di Teobaldo Roggeri, originario di Vicoforte e morto ad Alba nel 1150: «Le storie del Rotulo sono localizzate su un’area molto vasta, che comprende oltre all’Albese anche l’Astigiano e la Liguria», spiega Chiara Cavallero.

In epoca moderna fu trascritto e pubblicato una volta sola nel 1929 dalla Pia Società San Paolo a cura di Luigi Giordano (1878-1939). «Il canonico portò a termine il lavoro in modo piuttosto accurato in occasione dei 500 anni della cattedrale di San Lorenzo. Abbiamo ripreso il suo testo apportandovi alcuni miglioramenti». Ora il Rotulo è accessibile su più livelli: l’Evt permette di mettere a confronto la trascrizione diplomatica (che riporta il testo così com’è) con la versione latina, nella quale le abbreviazioni in uso nel Medioevo sono sciolte; oppure di confrontare il testo originale e la traduzione italiana. Sempre con la possibilità di tenere sott’occhio l’immagine originale del Rotulo. Chiara Cavallero e il suo gruppo hanno curato anche gli indici di luoghi e persone.

Un aspetto che colpisce è la presenza nel testo di un gran numero di citazioni bibliche: «In questo caso siamo stati aiutati dai Cenacoli della parola, gruppi di preghiera che ci hanno aiutato a identificare i passi, lavoro che è stato verificato da don Pierluigi Voghera, il biblista della diocesi», dice Chiara. Quando è presente una di queste citazioni nella versione Web del Rotulo è stato inserito tra parentesi il versetto corrispondente». Ma oltre all’aspetto devozionale, il Rotulo è un eccezionale documento storico, che riporta il lettore in luoghi della città in alcuni casi perduti, per esempio la chiesa di Santa Maria del ponte, e in una società molto diversa dalla nostra, ma non per questo meno vivace.

Paolo Rastelli

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