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Liste d’attesa, il Piemonte ha un piano per ridurle del 30 per cento entro giugno

Per tenere i medici nei paesi servono incentivi

TORINO Recupero, entro giugno, del 30 per cento delle liste d’attesa sulle prestazioni ambulatoriali di primo accesso; presa in carico attiva di tutte le prescrizioni di primo accesso previste dal piano nazionale entro settembre e a dicembre; prima della fine del 2022, recupero di tutte le visite, prestazioni e interventi rispetto al 2019 e al periodo pre-Covid.

Sono gli obiettivi del piano straordinario per il recupero delle liste d’attesa in Piemonte presentato oggi dal presidente della Regione, Alberto Cirio, e dall’assessore alla sanità, Luigi Genesio Icardi, insieme al direttore dell’assessorato regionale alla sanità Mario Minola e il consulente strategico Pietro Presti.

Per mettere in atto il cronoprogramma verrà investito un budget di 50 milioni di euro e si procederà con un monitoraggio settimanale degli obiettivi assegnati alle aziende sanitarie del territorio, attraverso il metodo del “cruscotto” già sperimentato con efficacia per la campagna vaccinale contro il Covid, che vede ancora oggi il Piemonte in testa alle Regioni italiane per terze dosi già somministrate ai propri cittadini.

«Quello delle liste d’attesa non è un tema che nasce oggi, si trascina da quasi 10 anni, ma è fondamentale risolverlo ed è ciò che ci impegniamo a fare, consapevoli anche delle conseguenze provocate da due anni di pandemia», sottolinea il presidente della Regione Alberto Cirio. «Lo faremo con un approccio innovativo che si basa sull’esperienza della nostra campagna vaccinale, attraverso il potenziamento dell’offerta pubblica e la collaborazione con il privato. Il tutto all’insegna della trasparenza e della condivisione dell’obiettivo fondamentale che è quello di garantire cure tempestive ed efficaci ai cittadini piemontesi, valorizzando i professionisti che lavorano nella nostra sanità».

«Sul recupero delle liste di attesa delle prestazioni di specialistica ambulatoriale, ricovero e screening oncologici, stiamo agendo con metodo e concretezza», aggiunge l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi. «Abbiamo un piano operativo messo a punto da una Commissione di specialisti costituita ad hoc, con un impegno aggiuntivo di spesa di 50 milioni di euro. I dati dimostrano che nei soli quattro mesi del 2021 “liberi” dal Covid, la sanità regionale ha saputo tornare ai livelli degli screening oncologici pre-pandemia, così come è riuscita a contenere la forbice degli interventi programmati a meno del 20 per cento di quelli eseguiti nel 2019. Uno sforzo enorme, che dimostra la capacità di lavoro di tutto il personale sanitario regionale, trovatosi a passare dall’emergenza della pandemia a quella delle liste d’attesa, senza soluzione di continuità».

 

Rispetto ai ricoveri programmati in particolare il 2021 ha visto già un recupero sul 2020 del 13%. L’obiettivo della Regione per il 2022 è di tornare ai numeri del 2019 e superarli. Lo stesso per quanto riguarda le visite e le prestazioni ambulatoriali, già recuperate del 10% rispetto al 2020, e gli screening oncologici dove il recupero è stato del 45% sul 2020 tornando quasi al livello pre-covid. In particolare gli screening per il tumore al seno nel 2021, nonostante la pandemia, hanno perfino superato del 5,2% quelli eseguiti nel 2019 prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria.

Il Piano per il recupero delle liste d’attesa messo in campo dalla Giunta regionale prevede numerose azioni, tra le quali l’efficientamento delle agende con una maggiore integrazione, anche informatica, tra quelle pubbliche e private, l’ottimizzazione del Cup e della presa in carico delle prescrizioni.

In particolare, entro settembre, l’obiettivo è fare in modo che chiunque chiami per prenotare venga preso in carico dal sistema, anche in assenza di una disponibilità immediata. Sarà il sistema stesso a ricontattare il cittadino a breve, ad esempio attraverso un sms, inviando data e luogo dell’appuntamento ed evitando che si debba telefonare più volte per ottenere la prenotazione.

Si inizierà da alcune delle prestazioni di primo accesso previste come prioritarie dal Piano nazionale di recupero delle liste d’attesa.

«Di fatto è una vera e propria rivoluzione nella gestione della nostra sanità», concludono il presidente Cirio e l’assessore Icardi. «Non può più accadere che il cittadino chiami il Sovracup regionale, non abbia un appuntamento e sia costretto a richiamare. Da settembre, l’impegno è di definire una data utilizzando lo stesso metodo dei vaccini che si è rivelato efficiente. Per evitare che le disdette creino problemi al sistema, introdurremo il meccanismo della “panchina” già utilizzato nella campagna vaccinale, che consente di ottimizzare le risorse. Sulle liste d’attesa si dimostra l’attenzione verso i cittadini più deboli, le persone che hanno bisogno di essere curate. Abbiamo ereditato una situazione complicata che con il Covid sicuramente non è migliorata, ma oggi è l’occasione per farlo e all’origine. Chi ha il diritto alla salute deve averlo anche in fretta. Ed è l’obiettivo che già ora stiamo realizzando».

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