TORINO È stata discussa martedì 15 marzo l’interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere regionale Maurizio Marello in merito alla siccità in Piemonte e ai suoi danni nel comparto agricolo.
Spiega nel testo il consigliere: «Siamo in presenza di uno degli inverni più anomali mai osservati a Sud delle Alpi: una stagione calda, secca e con numerosi episodi di foehn che, dalle Alpi, si è spesso spinto fino alle pianure del Nord Italia. L’inverno 2021-2022 è sul Piemonte sia il 3° più caldo degli ultimi 65 anni con una anomalia positiva di temperatura media di +1.8°C, sia il 3° più secco con un deficit percentuale medio di circa il 70% rispetto alla norma climatica 1991-2020. A causa di questo particolare scenario meteo-climatico, non si sono osservate precipitazioni significative (ovvero superiori a 5 millimetri giornalieri di media regionale) sul Piemonte dall’8 dicembre scorso».
Aggiunge ancora Marello: «Le portate dei corsi d’acqua del reticolo idrografico principale e secondario della Regione presentano ovunque scostamenti negativi rispetto alla media storica di riferimento».
«Dalle prima stime effettuate, e senza contare che la mancanza di piogge sta caratterizzando anche il corrente mese di marzo, si ipotizzano per il Piemonte almeno cinquanta milioni di danni. È una prima stima delle ricadute negative sull’agricoltura piemontese causate dalla siccità per le quantità e la qualità dei raccolti», prosegue il Consigliere.
«Si tratta di un calcolo ancora provvisorio, spiegano alla Coldiretti, perché prende in considerazione solo le criticità per le coltivazioni dei cereali (30/40 milioni di danni) e delle foraggere (circa 10 milioni) mentre è ancora prematuro fare una valutazione sulla frutta. Ma chi lavora i campi adesso ha un altro timore: il possibile rischio di gelate».
«Le organizzazioni agricole evidenziano la necessità di interventi di carattere strutturale che sono resi necessari dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua e per questo motivo ho interrogato l’Assessore competente per conoscere quali provvedimenti ed iniziative la Regione intenda porre in essere in merito».
L’assessore all’ambiente Matteo Marnati ha spiegato le iniziative attuate nello specifico per la crisi meteoidrologica del 2022: «È stata allestita una pagina web dedicata alla siccità in Piemonte ed è stata richiesta la convocazione anticipata dell’Osservatorio di distretto (15 febbraio e 3 marzo)», ha dichiarato. «Per quanto riguarda interventi strutturali e infrastrutturali finalizzati ad adeguare il complesso sistema irriguo regionale si sta provvedendo a delineare i nuovi regolamenti in materia di Enti di Bonifica e irrigui operanti in Piemonte (azione svolta con i portatori di interesse nell’ambito del tavolo regionale per l’irrigazione e la bonifica)».
Ha poi proseguito l’assessore: «Per quanto riguarda gli interventi infrastrutturali si sta agendo tramite specifici interventi aziendali e sovraziendali attraverso i finanziamenti gestiti a livello nazionale (Psrn Piano di sviluppo rurale nazionale, Pnrr Piano nazionale di ripresa e resilienza, Piano invasi acquedotti – Piano nazionale interventi nel settore idrico 2020-2029, fondo nazionale investimenti irrigui L.178/2020) e regionale (3 bandi infrastrutture nel 2019 e bando regionale per la progettazione di prossima apertura)».
«Oltre al tavolo regionale per irrigazione e bonifica la direzione Agricoltura in collaborazione con quella Ambiente, ha attivato una forma di confronto periodico funzionale alle riunioni dell’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici del Distretti del Fiume Po avente lo scopo di definire in modo puntuale la situazione della disponibilità idrica e in particolare irriga nella regione. La corretta rappresentazione della situazione idrica permette di valutare tempestivamente l’evolversi della situazione e consentire ai consorzi di irrigazione e bonifica di richiedere una deroga temporanea al rilascio del Deflusso ecologico in alveo così come previsto dalla deliberazione di Giunta regionale 22 dicembre 2021, n.27-4395».
«Per quanto riguarda i danni alle produzioni, con particolare riferimento alle colture autunnoinvernine, si evidenzia che l’assessorato sta monitorando l’evoluzione della situazione climatica», ha concluso infine, «si ritiene comunque opportuno precisare che tali danni sono ricompresi tra quelli assicurabili con le polizze agevolate previste dal vigente piano nazionale».