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Cittadella della carità, con la Caritas centro di ascolto, mensa, emporio e anche un orto

BRA Quella che sorge dentro le mura di recinzione dell’area posta sul retro della parrocchia di San Giovanni, potrebbe essere immaginata come una piccola enclave all’interno della città della Zizzola. Parliamo della Cittadella della carità, che al suo interno annovera diverse realtà: un centro di ascolto, una mensa dell’incontro, un market solidale, l’housing sociale e un orto.
A dirigere la Caritas interparrocchiale è la dinamica Claudia Alessandri, che racconta: «Abbiamo fatto un bilancio delle nostre attività svolte nel corso del 2021, diversificato per ciascuno degli ambiti nei quali – con il prezioso aiuto di tanti volontari – accogliamo e assistiamo le persone e le famiglie in difficoltà. E i numeri sono davvero importanti».

All’emporio solidale l’utenza media per ciascun giorno di apertura è stata pari a 23 persone; sono stati serviti 408 nuclei familiari, per un totale di 1.350 persone; di queste 742 sono di nazionalità italiana e 608 straniera. Il complesso delle spese erogate ammonta a 8.160 in un anno. All’interno dell’emporio si trovano generi necessari per mettere in tavola i pasti principali della giornata e prodotti per l’igiene personale e della casa, il tutto all’insegna della sobrietà, pur essendo di qualità medio-alta (non quindi da discount).

Un altro servizio molto significativo promosso dalla Cittadella è quello della mensa sociale, che ha 23 persone in carico (18 italiani e 5 stranieri) che per cinque giorni a settimana vanno a consumare un pasto caldo: nel 2021 sono stati 4.600 quelli serviti dai volontari che si alternano in questo servizio.

Commenta la direttrice Claudia Alessandri: «Ancora oggi le persone vivono un senso di spaesamento e di solitudine. Quasi si stupiscono di trovare qualcuno che li aiuti. Sempre di più la complessità dei problemi e la loro multidimensionalità ci stimola a creare nuovi contesti di condivisione, di relazione, di cura. Le persone non hanno solo un bisogno economico a motivo della crisi, ma sempre di più hanno un bisogno di cura, di accompagnamento, di comprensione, di uscita dalla solitudine».

Non a caso sono state 290 le persone che si sono rivolte al centro d’ascolto e dodici quelle che hanno avuto necessità di essere ospitate negli housing sociali di Bandito e di Bra. Conclude don Gilberto Garrone, parroco di San Giovanni e responsabile della Caritas interparrocchiale di Bra: «La pandemia ha aumentato il disagio sociale. Ma va detto che in città cresce anche la solidarietà verso coloro che sono nel bisogno».

Valter Manzone

Ortaggi buoni perché naturali ma anche perché fanno del bene

SOLIDARIETÀ   Un orto sociale, coltivato nel territorio di Sommariva Bosco, che diventa una palestra per coniugare le coltivazioni delle varie verdure e, cosa ancora più significativa, delle relazioni umane.

È questo il nuovo progetto della Caritas braidese, che sarà realizzato nel corso dell’anno corrente (in collaborazione con la cooperativa Alice) e si chiamerà Cascina valore, mutuando un’analoga esperienza che la stessa cooperativa ha già avviato da tempo nell’Albese.

Emergenza in agricoltura: «per la manodopera, priorita’ anche agli italiani».
Farmer holding wicker basket with mixed organic vegetables

Quello in corso – che sarà esteso ai territori della città della Zizzola e di Sommariva Bosco – ha come obiettivo tenere insieme e rendere concreti diversi aspetti di quella ecologia integrale che papa Francesco chiede di vivere fin dai tempi dell’enciclica Laudato si’. Commenta Claudia Alessandri, direttrice della Caritas: «Il terreno della cascina Olivero di Sommariva Bosco, che viene gentilmente ceduto dalla famiglia proprietaria in comodato d’uso alla Caritas braidese, è coltivato come orto sociale: alcune persone economicamente svantaggiate, socialmente emarginate o che soffrono di problemi psichici, lavorano la terra col metodo biologico, accompagnate da educatori che aiutano a sperimentare la bellezza del coltivare un seme che porta frutto, insieme alla gioia del coltivare le relazioni con gli altri. Offrendo a ciascuno un’opportunità non solo di lavoro, ma anche di dignità e di socializzazione».

8 per mille alla Chiesa cattolica: un piccolo gesto, una grande missione. Non è una tassa, e non costa nulla. Con la firma sulla dichiarazione dei redditi per l’8xmille alla Chiesa cattolica si possono sostenere i tanti progetti di assistenza delle diocesi.

Conclude Alessandri: «I prodotti dell’orto saranno ceduti alla cittadinanza attraverso un punto vendita che verrà allestito a partire dalla prossima primavera sul terreno della cascina. Invitiamo tutti i cittadini che fossero interessati a prendere contatti con questa nuova realtà, magari a visitarla e a prenotare una cassetta di ortaggi, non solo buoni perché naturali ma anche buoni perché fanno del bene alla comunità ». Per informazioni: 333-53.95.578.

v.m.

Un aiuto anche per districarsi tra la burocrazia italiana

SOLIDARIETÀ  Il centro di ascolto, uno dei tanti servizi funzionanti all’interno della Cittadella della carità, ha ricevuto, nel corso dell’ultimo anno, 290 famiglie di cui una cinquantina al loro primo passaggio. Famiglie che vivono una condizione di disagio, spesso sommerso e che magari cercano anche di mantenere tale.

Al centro d’ascolto, attivo ormai da più di cinque anni, sono già stati presi in carico oltre mille nuclei familiari, il 65 per cento dei quali costituiti da stranieri, mentre il restante 35 da italiani. Al centro accedono persone che sono sicure di trovare qualcuno disponibile a condividere le loro preoccupazioni e a cercare insieme qualche soluzione ai problemi più impellenti della vita quotidiana.

Commenta una delle volontarie che operano in questa realtà: «La Cittadella è una realtà complessa, che si impegna ad accogliere, grazie all’opera di tanti volontari, anche le centinaia di nuclei familiari portatori di diversi bisogni, sia di tipo economico sia relazionale».

Tante le prestazioni erogate (il 60 per cento sono dirette a famiglie con tre o più minori a carico), metà delle quali di natura economica (utenze, spese mediche o denari per pagare la casa popolare), mentre la restante metà è relativa al supporto per altri problemi, quali visite mediche, compilazione dei moduli per il permesso di soggiorno o la ricerca della casa e l’orientamento per districarsi tra servizi sociali, Informagiovani e Centro per l’impiego.

v.m.

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