Da don Costamagna la soluzione al rebus della Croce patente

Da don Costamagna la soluzione al rebus della Croce patente

CASTAGNITO Un’inscrizione misteriosa dal significato ignoto, un simbolo enigmatico che campeggia sulla volta della cappella campestre di San Bernardo di Chiaravalle a Castagnito sembra aver trovato soluzione. L’edificio sorge in località Rialto a lato della strada che collega il paese roerino alla frazione San Giuseppe: risale probabilmente al XIII secolo ed è stato costruito ad opera dell’abbazia di San Pietro di Breme che all’epoca era proprietaria di buona parte dell’antica signoria di Castagnito. Bisogna attendere il 1597 prima di trovare un riferimento all’edificio in sé, quando il vescovo Aiazza riporta il cattivo stato in cui vertono le pareti della cappella, colpite dall’umidità, e commenta una particolare icona – oggi scomparsa – che raffigura una Madonna che allatta San Bernardo, considerata troppo indecorosa per l’epoca. La cappella si mantiene grazie a una serie di interventi finanziati dalle elemosine fino al 1732, quando si rivela indispensabile demolirla e in seguito ricostruirla. Al di sotto del sito in cui sorgeva la cappella corre una falda acquifera, che rendeva il terreno instabile.

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La ricostruzione dei versi della Croce patente

L’edificio, ricostruito su progetto dell’architetto castagnitese Capelli, insieme all’ingegnere di San Damiano Castelli e ai muratori Pietro Antonio Bosso e Giovanni Antonio Ferrero, viene innalzato in un luogo poco distante dal precedente tra il 1735 e il 1736 che dona alla cappella il tratto distintivo di una leggera inclinazione. Nel 1737 si procede alla rifinitura dell’interno, a opera dello stuccatore luganese Antonio Cattenazzo di Mendrisio, e alla conclusione dei lavori. È proprio a quest’epoca che risale il misterioso affresco: la Croce patente – dal latino patens, participio presente del verbo pateo, aprire – è una particolare forma di croce a bracci uguali le cui estremità si espandono verso l’esterno. Unica in tutto il territorio, la Croce patente è sorretta da angeli e contiene al suo interno una sequenza di lettere disposte in modo apparentemente casuale: vanno a comporre quattro frasi, ciascuna delle quali, a partire dal carattere all’incrocio dei bracci, va in una diversa direzione cardinale.

L’autore è rimasto a lungo ignoto, così la data di esecuzione e il significato dell’affresco, almeno fino a qualche tempo fa. In una nota critica, che risale alle prime aperture al pubblico della cappella, Walter Accigliaro scrive: «Sono rimasti osservabili nella volta dell’abside soltanto i resti di alcuni angioletti, attornianti una Croce patente modificata, caratterizzata da una misteriosa iscrizione incompleta. Le lettere allineate hanno senso di lettura ordinaria solamente in residue parti di quattro righe, rimaste di lato, nel braccio trasversale: “…VX DOMINI ME…”. Verosimilmente si tratta di un’enigmatica invocazione religiosa». Nel 2011 Baldassarre Molino ne pubblicò una trascrizione parziale, senza risolvere l’enigma della cappella. L’ipotesi oggi più accreditata è arrivata qualche anno fa da don Renzo Costamagna, scomparso nel settembre 2020, che era un appassionato di storia.

A oggi, il suo tentativo di decifrare e interpretare quell’insieme di lettere apparentemente senza senso è il più completo ed esaustivo: «La Croce patente, affrescata nella cappella di San Bernardo a Castagnito, pare riportare al suo interno un testo attribuito al poeta medievale Venanzio Fortunato, conosciuto come carmen figuratum sulla Santa Croce». Per carmen figuratum si intende un componimento scritto in modo da creare una figura, una croce appunto. Il testo, se letto in senso orario, recita così, nella traduzione italiana: «La croce per me sicura salvezza / La croce del Signore con me / È la croce ciò che sempre adoro / La croce per me rifugio». La non integrità dell’affresco – quindi la parziale ricostruzione del testo completo – lascia sempre spazio a nuovi tentativi di decifrazione, ma Costamagna è stato l’unico in grado di formulare un’ipotesi plausibile. Pare inoltre, a rendere il mistero ancora più fitto, che un’altra croce simile sorgesse in una cappella nei dintorni di Parma, ma il legame tra le due è a oggi sconosciuto. La cappella di San Bernardo, per tutti coloro interessati ad ammirare la Croce patente, è aperta al pubblico grazie al prezioso e inesauribile lavoro dei volontari castagnitesi e fa parte del circuito dei Sentieri dei frescanti.

Federico Tubiello

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